BENESSERE

Coltivare l’empatia, è possibile?

Demetrio Battaglia
Demetrio Battaglia
27 febbraio 2023
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Coltivare l’empatia, è possibile?
Molto spesso quando mi trovo a dialogare di empatia con degli allievi, o nei vari conclavi in cui parlo di consapevolezza, si immagina questa qualità come a un quid innato, connaturato, dono della natura insomma o addirittura della genetica…
Quando invece sostengo, studi alla mano, che è una qualità allenabile, inevitabilmente gli occhi si sgranano e lo stupore si dipinge sul volto di chi ho di fronte. A volte allo stupore si associa anche un sentimento di incredulità come se stessi dicendo chissà quale assurdità.

Invece è proprio così, ce lo insegnano molte dottrine orientali, tradizioni plurisecolari alla mano, che questa qualità è allenabile e più la si pratica più sorge spontaneamente.
Sarebbe un mondo del tutto diverso se l’approccio primario, di tutti e indistintamente, fosse quello di gettare un ponte verso l’altro. Se il primo istinto fosse quello di aprirsi, ascoltare, accogliere come sarebbe il mondo?
Invece, e questo è un grande rammarico, l’uomo della strada è quasi sempre portato a chiudersi, ad attivare la diffidenza e a creare distanza e purtroppo accade non solo con gli sconosciuti. Rimane in noi un lieve sospetto anche con chi conosciamo, e questo, lasciatemi dire… è triste.
Ma torniamo al nostro allenamento. Molti studi scientifici, dei quali non posso mettervi riferimenti per non rubare spazio all’articolo (ma che vi prego di cercare online con pochi e semplici clic…), affermano che attivando queste facoltà di apertura e di accoglienza, nutrendo la nostra capacità di sentire l’altro e di ascoltarlo con cuore aperto, vengono aperti dei canali preferenziali. Nel tempo, con la pazienza che si richiede nella costruzione di un nuovo edificio, ogni individuo potrebbe essere in grado di approcciarsi all’altro in una modalità nuova, aperta e molto più armoniosa.
Chi pratica la meditazione di compassione, che nei miei ritiri e corsi non manca mai, sperimenta un sé più profondo, più limpido e in grado di vivere in accordo con ciò che incontra fuori, con l’ambiente circostante e con le persone che incrociano la sua giornata.
Tutto ciò non deve essere scambiato per dabbenaggine o ingenuità, come spesso mi viene ribadito, perché il mondo invece è brutto e cattivo, ma come tentativo, spesso coronato da successo, di attivare una nuova energia dentro di noi.
Le persone che vivono in questa lunghezza d’onda si percepiscono, se ne avvertono le qualità luminose e sul loro volto è spesso dipinto un gran sorriso.
Ognuno di noi può attivare e coltivare questa qualità e lo può fare da subito, da domani mattina. Le pratiche di consapevolezza sono, come spesso leggete in questi miei articoli, determinanti per ritrovare centratura, presenza e coltivare la concentrazione-consapevolezza. Non può mancare, però, nella vostra meditazione di tutti i giorni, una nota di gentilezza e dolcezza verso voi stessi e verso le persone con le quali desiderate stabilire un contatto.

Questa è l’empatia, un ponte che state gettando, una mano che state allungando per cercare un contatto vero. Dapprima è necessario trovare armonia in sé e una volta affiorata la pace e la serenità potrete iniziare l’esplorazione del rapporto con l’altro.
Coltivare l’empatia è meraviglioso e irradia una luce tutt’attorno a voi per cui… iniziate ora!

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L'autore

Demetrio Battaglia

Ricercatore, scrittore e informatico