BENESSERE

La gentilezza

Demetrio Battaglia
Demetrio Battaglia
27 giugno 2023
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La gentilezza
Una delle radici più salde su cui si fonda la meditazione, almeno quella orientale di matrice buddista, è la Gentilezza o, sarebbe meglio sottolineare, la Gentilezza Amorevole.
Gli orientali la chiamano Metta ed è parte di quella tradizione in cui, attraverso la meditazione, si coltivano le cosiddette Dimore Divine. Si tratta di qualità del cuore che, ove nutrite con amorevolezza, cambiano il cuore del praticante e lo rendono luminoso e gentile, saggio e compassionevole.

Sono certo che, in un mondo fondato sull’arrivismo invece che sulla cooperazione, sulla competizione piuttosto che sulla collaborazione (fin dalla scuola), sia veramente difficile portare gentilezza. Infatti, quando chiedo alle persone di essere aperte e gentili, spesso vengo guardato come quello “strano”.
“Il mondo è fatto da squali”, “La fuori ti mangiano vivo”, “Se non tiri fuori le unghie o i denti per te è la fine”, queste sono le frasi tipiche che ci si sente dire fin dall’infanzia perché in una società con queste caratteristiche parrebbe non esserci alternativa.
Be’ vorrei invece chiedervi di cambiare rotta…
Siate gentili, emanate calma, siate centrati e l’intero ambiente attorno a voi cambierà. Augurate alle persone a voi vicine di vivere in pace, in salute, lontane da ogni pericolo e fatelo anche verso coloro che non sono così benevoli con voi, che vi hanno messo in difficoltà, a disagio o addirittura vi hanno fatto soffrire.
Se riuscirete a farlo ne avrete gran giovamento, un enorme beneficio.
Non va fatto per emulare “San Francesco” o “Madre Teresa di Calcutta”, tutt’altro. Facciamo tutto questo per accogliere ogni nostro stato d’essere, per accogliere quelle parti di noi: ferite, bambine, sofferenti e che non riescono a sostenere la vita.
Perché la vita è anche questo, incontrare il dolore e la sofferenza, incontrare chi ci farà stare male e ci farà soffrire. È molto infantile pensare di attraversare l’intera esistenza senza incontrare mai e poi mai un’esperienza dolorosa.
Ecco che queste antichissime meditazioni, in cui coltiviamo le qualità calde del cuore, ci aiutano a vivere anche i momenti più duri con un pizzico di serenità, tenendoci a galla e salvaguardando, per quanto possibile, quell’integrità interiore che ci permetterà di risalire la china.

Nella pratica meditativa, perciò, utilizzate frasi del tipo: “Possa io essere in pace”, oppure: “Possa io essere lontano dalla sofferenza.”
In questo modo non eviteremo il nostro destino, se sarà quello di incontrare il dolore, ma accoglieremo con maggior serenità ciò che la vita ha in serbo per noi smettendo di inveire contro Dio, il destino, gli altri esseri umani o chissà chi…
Semplicemente accoglieremo quanto la vita ci dà e con quello che ci mette sulla nostra strada cercheremo di fare il meglio delle nostre possibilità.

Auguro a tutti voi di trovare pace e serenità, in questi giorni complessi, e di mantenerle a lungo.

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L'autore

Demetrio Battaglia

Ricercatore, scrittore e informatico