CULTURA

PAGINAPIEGATAARTE agosto 2023

Claudio Brunello
28 luglio 2023
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PAGINAPIEGATAARTE agosto 2023

Agosto, mese colorato per eccellenza e per questo voglio parlarvi di due grandi artisti che fanno del colore la loro cifra stilistica: Mark Rothko e Yves Klein.

Mentre l'Action Painting raggiungeva il suo culmine negli anni '50 del secolo scorso, sempre negli Stati Uniti gli si affiancava un diverso sentire e agire da parte di alcuni artisti.  Non era più presente il gesto come azione irruente e istintiva, ma sulla tela si presentano campiture omogenee di colore, veicolo di un'emozione riflessiva, che, forse, posso chiamare intima. Si attiva un processo del fare arte che riduce il gesto e ne annulla quasi la spontaneità, a favore di un'astrazione monocroma. Questo fare arte prende il nome di Color Field.

Tra gli artisti più rappresentativi troviamo il russo/americano Mark Rothko (1903-1970), artefice di un astrattismo dai colori decisi e densi, passando dall'emozione eccitante del gesto a una pittura drammatica e misteriosa, senza appigli figurativi. Lo spazio della tela presenta rapporti cromatici che vengono a crearsi tra luminose forme geometriche regolari, per lo più rettangoli, dai contorni sfumati. In tal modo, eliminando i contrasti di colore, si ottiene la modulazione attraverso successive e sottili velature in acrilico. Questa tecnica permette all'artista di rendere la tela satura, dandole, quindi, un effetto di leggerezza e immaterialità. L'opera di Rothko presenta uno spazio strutturato, equilibrato, essenziale, in cui l'idea di spazio si costruisce attraverso la luce e i diversi piani di colore. La tela ne acquisisce, a un'osservazione costante e non distratta, per mezzo del pigmento deciso una pulsione attrattiva quasi religiosa. Tragedia, estasi, catastrofe e misteriose evocazioni si impongono nelle sue opere. Nel decennio successivo, il critico francese, Pierre Restany (1930-2003), teorizza il Nouveau Réalisme. Questo movimento artistico ha caratteristiche comuni che s'incrociano con il New Dada, l'Arte Povera, Fluxus e anche con la Land Art. Come già scritto, in questi anni vi è un'ammucchiata di espressioni artistiche, una sorta di “tutti insieme appassionatamente”. Pertanto, a volte risulta difficile distinguerne la singolarità. L'incontro con Yves Klein consente a Pierre Restany di superare la problematica, senza via di uscita, dell'astrazione lirica a vantaggio di una maggiore apertura verso la cultura, e un fare arte che si appropria di oggetti e materiali anomali per la pittura accademica. Pertanto, fatta questa riflessione, Restany crea un gruppo di artisti che all'unisono, affermano: “Creare Arte con l'intenzione comune di cogliere la realtà nel suo stato di essere”. Evidentemente, questo movimento artistico elimina la pittura d'azione e di segno. Altro importante esponente della corrente è Yves Klein (1928-1962), che muore a soli 34 anni. Delle sue opere e di una mostra antologica a lui dedicata, ho un ricordo molto positivo: è stata la mia prima mostra, vista nel 1970 all'età di 16 anni da studente presso il Museo d'Arte Moderna di Torino. Di questo fatto devo ringraziare il mio insegnante di scenotecnica dell'epoca, Claudio Rotta Loria (1949), oggi noto e affermato artista. Conservo di questa mostra, con rispetto, il catalogo, curato dall'allora Direttore del Museo d'Arte Moderna, Aldo Passoni, che (nota personale) mi inserì per rappresentare il Piemonte con altri artisti nella mostra “Piemonte Segno '74” presso la galleria Giorgi di Firenze, quando avevo solo vent'anni.

Nello studio di Yves Klein, lui e Pierre Restany teorizzano il Nouveau Realisme, anche se questa classificazione, a mio avviso, sta un po’ stretta all'artista francese, tant’è che, alcuni anni dopo, Klein viene riconosciuto pioniere e ispiratore dell'Arte Concettuale, di Fluxus, degli Happening, delle performance e della Body Art. Yves Klein cerca nella sua vita qualcosa “che non era mai nato e mai morto”: un valore assoluto, alla base di tutte le sue ricerche è il fissare l'immensità e l'energia del cosmo che ci avvolge. Pertanto, giunge a creare un colore da lui brevettato con il nome “IKB”, ovvero l'International Klein Blu, molto simile al Blu Oltremare, che si trova oggi in commercio. Le sue opere, come le spugne marine con l'IKB in monocromia, sono impregnate per creare uno spazio “altro e affascinante”. Questo modo di operare gli fa acquisire lo pseudonimo di Yves - le monochrome. In quegli anni, Klein compone anche una sinfonia di una sola nota, suonata in pubblico da un'orchestra di venti elementi, in una serata parigina nel Marzo del 1960. Presente un pubblico rigorosamente invitato: l'evento per l'epoca era un po' rischioso e censurabile, in quanto tre modelle entravano in scena completamente nude. Klein, in abito da sera, le accoglieva e con attenzione ne impregnava i seni, il ventre con il pube e le cosce di IKB (international Kleyn blu). In seguito, le accompagava a imprimere il loro corpo su grandi fogli. L'impronta lasciata richiamava la visione di pitture rupestri, in cui, in evidenza simbolica della vita, erano impressi il ventre/pube (creazione), il seno (nutrimento) e le gambe (percorso di vita). Queste opere prendono il nome di “Antropometrie” e sottostanno all'idea di un corpo liberante di una vita in un Paradiso. (1)

Pertanto, acquisiscono anche un possibile valore di sindoni laiche. “Klein è moderno per la sua manipolazione del tempo: nella sua opera, l'unità di base è il momento presente”. Una vera e propria anticipazione dell'arte performativa.



Claudio Brunello - Esperienza Yves Klein - 1973 - Polimerico e acrilico su legno 150x250x12

(1) Claudio Brunello – Pagina Piegata - introduzione all'Arte Contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi - ed. autoprodotta disponibile in tutte le librerie di Bassano del Grappa e a Vicenza alla Libreria Traverso di Corso Palladio.

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L'autore

Nato nel 1954 a Rossano Veneto (VI), da una famiglia di agricoltori che si trasferiscono a Torino quando ha pochi mesi di vita. La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene nel capoluogo piemontese. Nel 1972 si diploma vetrinista di abbigliamento e tessuti con il massimo dei voti, suo insegnante di scenotecnica è Claudio Rotta Loria, affermato artista piemontese. Nel 1973 vince il Premio "Cairoli" Concorso d’arte contemporanea, più volte segnalato in diversi Premi d’Arte, ed è invitato a partecipare alla realizzazione di una grande tela "Giovani per i Giovani", eseguita dal vivo nella città di Chieri (TO). Stimato dal critico d’arte Aldo Passoni, al tempo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, che lo inserisce nell’importante mostra collettiva "Piemonte Segno ‘74" alla Galleria d’arte Giorgi di Firenze. Nel 1974 avviene il trasferimento a Bassano del Grappa, dove tuttora risiede e crea con il fratello Giuseppe la discoteca "Shindy", uno dei locali, oggi, storici di Bassano. Nel 1977 si sposa con Daniela Scotton e fa nascere "Radio Bassano 104" una delle primissime radio libere della zona. Nel 1987 Il suo fare arte dall'iniziale Op-art, muta verso la più libera arte informale, attratto dalla genesi del gesto e la forza comunicativa del segno e, non ultimo, dal fascino tattile della materia. Nel 1983, con la moglie e il fratello Giuseppe crea il celebre locale "Ottocento". Nel 1988 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale "ACAV ‘88" e l’anno seguente fino al 1991 fa parte della Commissione artistica della "Chiesetta dell’Angelo" spazio espositivo bassanese. Nel 1999, sempre a Bassano del Grappa, realizza e dirige all’interno del noto locale "Ottocento" uno spazio denominato "PAGINAPIEGATA art gallery" dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel Luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea). Nel 2002 inizia il periodo tuttora in essere delle tele di formato quadrato, che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere autonome creano possibili assemblaggi in continua mutazione. Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Nel 2010, 2011 e 2014 ha tenuto laboratori sul movimento Dada, sull’Arte Povera e sulla Trash art al Liceo d’arte "G. De Fabris" di Nove - VI. Nel 2013 crea un ciclo di incontri dedicato alla creatività dal nome "Pagina Piegata - intrecci d’arte", coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici d’arte. Nel 2014 ha iniziato con il figlio Nicolò il progetto "Contenitori d’identità", consistente nell’ideazione e produzione di oggetti di complemento d’arredo con caratteristiche concettuali. Nel 2019 è curatore delle mostre realizzate nella sede bassanese di Allianz e dello Spazio Olimpia. Dal 2020 crea il canale YouTube "PaginaPiegataArte" dove spiega l'arte contemporanea. Nel 2022 pubblica il libro "Pagina Piegata - introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi". Sempre nello stesso anno è inserito nell'Archivio Ezio Bosso di Torino. E' socio fondatore dell'Associazione culturale "Dif-Fusione 88" che si occupa di promozione del contemporaneo in tutte le sue forme. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti nella Galleria d'arte Anna Breda Arte e Design di Padova, in negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.