CULTURA

paginapiegataarte - Aprile 2024

Claudio Brunello
29 marzo 2024
CONDIVIDI:
paginapiegataarte - Aprile 2024
Cari lettori, in questo numero vi parlerò di due artisti nati negli anni '20 del secolo scorso, che dell'energia, dell'azione, del segno e del gesto fanno la loro cifra stilistica.
Uno francese e l'altro italiano, sono rispettivamente George Mathieu (1921-2012) ed Emilio Scanavino (1922-1986). I due protagonisti di questo articolo sono quasi coetanei, ma la lunghezza vita risulta essere favorevole al francese.
Inizierò dall'italiano, Scanavino, che in Italia, come nel resto del mondo, a mio parere, non viene valorizzato quanto meriterebbe. Morto a soli 64 anni, di lui vi riporterò alcune importanti dichiarazioni, presenti in un prezioso catalogo, a cura di Enrico Senia per la Galleria XX Settembre di Genova.
L'artista afferma: “Se dipingo un nodo, per esempio, questo nodo vuole in primo luogo dare un'immagine del groviglio di sentimenti che in quel momento c'è nella mia anima”; poi, ancora: “Quando dipingo, racconto l'anima dell'uomo, il quadro è come una specie di ribaltamento, è come aprire il tuo corpo e proiettare la tua anima fuori”.
Aggiunge, inoltre: “L'atto di fare non è altro che una prova di esistere... L'incapacità, il limite, l'incomunicabilità diventano simboli, il fare, porta con sé, come base, il dubbio”. Dal catalogo realizzato in occasione della bella e interessante mostra presso il MARCA, Museo delle arti di Catanzaro, nel 2019, traiamo quanto dice: “La geometria è un illusorio controllo della vita”.
Il suo richiamo alla scrittura a livello prelinguistico, a mio parere, è il territorio di espressione che lo affianca all'artista francese. La ricerca visiva dei suoi “alfabeti” affascina e attira per la simbiosi che crea tra azione e razionalità. Più famoso di Scanavino, George Mathieu è il primo a mettere in scena una pittura d'azione in diretta. Egli comprende la potenza del legame tra pittura, la performance e il pubblico. Mathieu, in una celebre “esibizione” del 1954 (anno di nascita di chi vi scrive), indossa uno stupefacente abito che richiama un abbigliamento medievale: velocità, intuito, passione, questi sono i parametri del suo agire. La tela diventa l'arena di un avvenimento, di una lotta tra l'artista e il proprio soggetto. In questo agire Mathieu osserva l'americano Pollock, ma il francese vi aggiunge la teatralità e lo spettacolo. Un altro punto di contatto dell'artista con l'esterno è evidente con l'estremo oriente del Gruppo Gutai, con analogie sulla spettacolarità dell'agire di fronte a un pubblico. Nel 1957 a Tokyo, cammina in lungo e in largo a piedi nudi (vestito di un kimono), davanti a una tela gigantesca di 7,5 metri per 2 di altezza. Infatti, Mathieu opera spesso su dimensioni decisamente ragguardevoli, dell'ordine di metri. Egli dispone di una forte personalità, sicura della sua arte, che realizza in modo spettacolare immergendosi in visioni storiche di battaglie da lui interpretate con azioni prive di perplessità. Grandi pennelli e grandi tubetti di colore permettono a Mathieu di esprimere una gestualità irruenta che richiama gli ideogrammi di fattura orientale. Tra i due artisti menzionati, se nel risultato finale abbiamo visivamente delle analogie, nell'esecuzione le due personalità differiscono totalmente: Scanavino è più riflessivo, mentre Mathieu più irruente. In questo modo offrono, quindi, in maniera differente e con regole diverse, la traduzione di una stessa esigenza: quella di rendere importante e fruibile quel momento evocativo che dà vita all'opera d'arte, irrefrenabile nella sua immensità, così da spingerli a cercare di oltrepassare i limiti dettati dalla tradizione operativa dell'arte non più rappresentativa di una qualsiasi realtà, ma presentatrice di emozione libera e forte, quanto riflessiva di un'esistenza ricercante nel buio del non sapere verità inespresse, per mezzo di calligrafie prelinguistiche richiamanti lontane culture orientali.

Lettura consigliata: “PAGINA PIEGATA - Introduzione all'arte contemporanea dal II dopoguerra ad oggi”, disponibile nella libreria La Bassanese di Bassano del Grappa (VI), nella libreria Cuore d'inchiostro di Rossano Veneto e alla libreria Traverso in Corso Palladio a Vicenza.
In molti Paesi, determinati utilizzi di opere protette da copyright non violano i diritti del titolare del copyright. I diritti di copyright sono limitati dalla dottrina del "fair use", secondo cui determinati utilizzi di materiale protetto da copyright potrebbero essere considerati corretti: a titolo esemplificativo e non esaustivo, citiamo l'utilizzo per finalità di critica, commento, informazione, insegnamento, istruzione o ricerca.

Ti piacciono i nostri articoli? Iscriviti alle nostre migliori uscite.

Inserisci un'email valida

Siamo in continua evoluzione con il nostro Occhi Magazine; se hai domande o suggerimenti, non esitare a contattarci!

Seguici su Facebook, Linkedin, Instagram e Twitter.

Condividi:

L'autore

Nato nel 1954 a Rossano Veneto (VI), da una famiglia di agricoltori che si trasferiscono a Torino quando ha pochi mesi di vita. La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene nel capoluogo piemontese. Nel 1972 si diploma vetrinista di abbigliamento e tessuti con il massimo dei voti, suo insegnante di scenotecnica è Claudio Rotta Loria, affermato artista piemontese. Nel 1973 vince il Premio "Cairoli" Concorso d’arte contemporanea, più volte segnalato in diversi Premi d’Arte, ed è invitato a partecipare alla realizzazione di una grande tela "Giovani per i Giovani", eseguita dal vivo nella città di Chieri (TO). Stimato dal critico d’arte Aldo Passoni, al tempo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, che lo inserisce nell’importante mostra collettiva "Piemonte Segno ‘74" alla Galleria d’arte Giorgi di Firenze. Nel 1974 avviene il trasferimento a Bassano del Grappa, dove tuttora risiede e crea con il fratello Giuseppe la discoteca "Shindy", uno dei locali, oggi, storici di Bassano. Nel 1977 si sposa con Daniela Scotton e fa nascere "Radio Bassano 104" una delle primissime radio libere della zona. Nel 1987 Il suo fare arte dall'iniziale Op-art, muta verso la più libera arte informale, attratto dalla genesi del gesto e la forza comunicativa del segno e, non ultimo, dal fascino tattile della materia. Nel 1983, con la moglie e il fratello Giuseppe crea il celebre locale "Ottocento". Nel 1988 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale "ACAV ‘88" e l’anno seguente fino al 1991 fa parte della Commissione artistica della "Chiesetta dell’Angelo" spazio espositivo bassanese. Nel 1999, sempre a Bassano del Grappa, realizza e dirige all’interno del noto locale "Ottocento" uno spazio denominato "PAGINAPIEGATA art gallery" dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel Luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea). Nel 2002 inizia il periodo tuttora in essere delle tele di formato quadrato, che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere autonome creano possibili assemblaggi in continua mutazione. Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Nel 2010, 2011 e 2014 ha tenuto laboratori sul movimento Dada, sull’Arte Povera e sulla Trash art al Liceo d’arte "G. De Fabris" di Nove - VI. Nel 2013 crea un ciclo di incontri dedicato alla creatività dal nome "Pagina Piegata - intrecci d’arte", coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici d’arte. Nel 2014 ha iniziato con il figlio Nicolò il progetto "Contenitori d’identità", consistente nell’ideazione e produzione di oggetti di complemento d’arredo con caratteristiche concettuali. Nel 2019 è curatore delle mostre realizzate nella sede bassanese di Allianz e dello Spazio Olimpia. Dal 2020 crea il canale YouTube "PaginaPiegataArte" dove spiega l'arte contemporanea. Nel 2022 pubblica il libro "Pagina Piegata - introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi". Sempre nello stesso anno è inserito nell'Archivio Ezio Bosso di Torino. E' socio fondatore dell'Associazione culturale "Dif-Fusione 88" che si occupa di promozione del contemporaneo in tutte le sue forme. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti nella Galleria d'arte Anna Breda Arte e Design di Padova, in negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.