CULTURA

PAGINAPIEGATAARTE Settembre 2023

Claudio Brunello
30 agosto 2023
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PAGINAPIEGATAARTE Settembre 2023
Settembre, mese più tranquillo meno esigente. Ma il sole sorge a oriente e dal Giappone arriva un fare arte pieno di energia e ricco di azioni libere e performative. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, fine anni '40 e '50, periodo difficile a livello globale, la sensibilità degli artisti esprime e riflette il clima storico e il contesto sociale contemporaneo. In particolare, in Giappone si assiste alla perdita di potere dell'Imperatore e alla conseguente contaminazione di diverse culture. L'Arte è più libera di esprimersi in assoluta libertà al di fuori delle tradizioni. Nasce l'Associazione di artisti GUTAI, che significa conflitto tra “materia e spirito” o “possibilità di rendere concreta, attraverso la materia, la spiritualità" o ancora “concreto”, si riallaccia alle tematiche fondamentali dell’arte astratta occidentale del secondo dopoguerra, dall’Action painting all’Informale. Come per quest'ultimo, il gruppo Gutai fu assistito e proposto al resto del mondo dal critico francese Michel Tapiè, autore, come già scritto, del termine “Informel”. Gutai è un'associazione artistica nipponica fondata nel 1954 a Osaka da Jiro Yoshihara (1905-1972). Il gruppo utilizza liberamente i più inaspettati strumenti e mezzi espressivi e in questo modo offre un apporto originale alla rimessa in discussione dell’atto creativo, affermandosi come avanguardia artistica protagonista della scena internazionale. L'arte Gutai è, quindi, atto di scoperta dell'io, in cui lo spirito umano, le sue aspirazioni, le sue azioni e la materia, (acqua, aria, terra e colore) si fondono insieme, vengono sublimati dallo spirito che infonde vita alle opere. L'arte Gutai non falsifica i materiali, nell'arte Gutai lo spirito umano e i materiali si combinano tra di loro, anche se sono opposti uno all'altro. I materiali non sono assorbiti dallo spirito, in quanto lo spirito non costringe i materiali a una sottomissione. È un momento in cui tutti volevano trasformare l’atto artistico realizzando anche una serie di interventi-spettacolo considerati antesignani degli happening e delle performance. L'arte Gutai non trasforma la materia. L'arte Gutai dà vita alla materia. Rifiutando l’accademica collocazione di opere in un museo, si svolge “en plein air”, dando già un assaggio agli spettatori di ciò che il gruppo intendeva apportare all’arte: un salto in avanti, uno slancio verso la terza dimensione, verso il superamento della bidimensionalità di tela e cornice. Ciò significa che l'idea evidenzia la necessità di libertà di movimento e di energia per seguire la naturale inclinazione espressiva della materia. Le mostre sono quasi sempre organizzate all'aperto e l'opera viene creata sotto lo sguardo presente dello spettatore, che spesso viene chiamato a partecipare in modo attivo e fisico. Queste forme espressive che hanno vita nell'happening, in teatralità dal forte coinvolgimento, sono coeve con l'Action Painting e con l'Arte Informale, si fondono nel fare Fluxus e si collegano con il New Dada e il Nouveau Realisme. Un’arte che cerca di diventare un modo per scoprire l'Io, in cui spirito e materia si fondono insieme. È la differenza sostanziale che esiste tra il “mostrare” e l'“essere” e nel momento in cui l'Arte sceglie l'essere è diretta, corporea, è viva. Usare il corpo, che mettendosi in movimento crea, è la soluzione più intensa. Gutai dunque, voleva apportare un profondo mutamento, una svolta epocale nel Giappone post-bellico che puntava a una modernità ancora da immaginare. Ciò può tradursi con un desiderio di libertà incondizionata, che nella pratica si manifesta attraverso gesti artistici del tutto esplosivi. Il fondatore del gruppo Jiro Yoshihara crea opere con una forte densità di materia cromatica, in cui, sopra di essa, è posta sovente la linea curva o il cerchio, realizzati di getto. Decine sono gli artisti aderenti a Gutai, ve ne cito alcuni: Shozo Shimamoto (1928-2013), uno dei protagonisti di questa corrente, firma il Manifesto “per una messa al bando del pennello”. Egli scrive: “Un colore senza materia non esiste. La bellezza della materia deve sopravvivere anche alla forzatura del pennello”. Shimamoto scagliava bottiglie piene di colore su grandi teli disposti a terra, è un nomade samurai dell’Arte che riesce ad andare a bersaglio, con un processo creativo che vuole bucare l’inerzia del mondo e dare energia alla comunità degli uomini. Sadamasa Motonaga (1922-2011) espone l'acqua colorata di rosso dentro un contenitore di plastica trasparente, appeso a un albero, dove prendeva la forma di una grande goccia. Kazuo Shiraga (1924-2008) usa i piedi per spargere il colore sulla tela, attaccandosi a una corda sopra di esse, attirando l'attenzione dei giornalisti, che hanno parlato di arte corporale. Ne nasce una sorta di performance, intesa come azione dell'uomo con valenza artistica, che vedeva alla base la speranza di annullare ogni distinzione tra l'Arte e la vita. Saburo Murakami (1925-2012) famoso per la performance del suo oltrepassamento di pareti di carta, singole o poste in successione. Il rimando a Lucio Fontana è d'obbligo. (1)
Nelle mie opere “Window” e “Tracce” è palese l'influenza verso gli ideogrammi, nello spazio deciso è presente una sorta di finestra per entrare in uno spazio “altro”. Spazio sconosciuto ma attraente.

(1) Pagina Piegata - "Introduzione all'Arte Contemporanea" presente nelle librerie di Bassano del Grappa e Vicenza alla Libreria Traverso in Corso Palladio.

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L'autore

Nato nel 1954 a Rossano Veneto (VI), da una famiglia di agricoltori che si trasferiscono a Torino quando ha pochi mesi di vita. La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene nel capoluogo piemontese. Nel 1972 si diploma vetrinista di abbigliamento e tessuti con il massimo dei voti, suo insegnante di scenotecnica è Claudio Rotta Loria, affermato artista piemontese. Nel 1973 vince il Premio "Cairoli" Concorso d’arte contemporanea, più volte segnalato in diversi Premi d’Arte, ed è invitato a partecipare alla realizzazione di una grande tela "Giovani per i Giovani", eseguita dal vivo nella città di Chieri (TO). Stimato dal critico d’arte Aldo Passoni, al tempo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, che lo inserisce nell’importante mostra collettiva "Piemonte Segno ‘74" alla Galleria d’arte Giorgi di Firenze. Nel 1974 avviene il trasferimento a Bassano del Grappa, dove tuttora risiede e crea con il fratello Giuseppe la discoteca "Shindy", uno dei locali, oggi, storici di Bassano. Nel 1977 si sposa con Daniela Scotton e fa nascere "Radio Bassano 104" una delle primissime radio libere della zona. Nel 1987 Il suo fare arte dall'iniziale Op-art, muta verso la più libera arte informale, attratto dalla genesi del gesto e la forza comunicativa del segno e, non ultimo, dal fascino tattile della materia. Nel 1983, con la moglie e il fratello Giuseppe crea il celebre locale "Ottocento". Nel 1988 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale "ACAV ‘88" e l’anno seguente fino al 1991 fa parte della Commissione artistica della "Chiesetta dell’Angelo" spazio espositivo bassanese. Nel 1999, sempre a Bassano del Grappa, realizza e dirige all’interno del noto locale "Ottocento" uno spazio denominato "PAGINAPIEGATA art gallery" dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel Luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea). Nel 2002 inizia il periodo tuttora in essere delle tele di formato quadrato, che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere autonome creano possibili assemblaggi in continua mutazione. Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Nel 2010, 2011 e 2014 ha tenuto laboratori sul movimento Dada, sull’Arte Povera e sulla Trash art al Liceo d’arte "G. De Fabris" di Nove - VI. Nel 2013 crea un ciclo di incontri dedicato alla creatività dal nome "Pagina Piegata - intrecci d’arte", coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici d’arte. Nel 2014 ha iniziato con il figlio Nicolò il progetto "Contenitori d’identità", consistente nell’ideazione e produzione di oggetti di complemento d’arredo con caratteristiche concettuali. Nel 2019 è curatore delle mostre realizzate nella sede bassanese di Allianz e dello Spazio Olimpia. Dal 2020 crea il canale YouTube "PaginaPiegataArte" dove spiega l'arte contemporanea. Nel 2022 pubblica il libro "Pagina Piegata - introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi". Sempre nello stesso anno è inserito nell'Archivio Ezio Bosso di Torino. E' socio fondatore dell'Associazione culturale "Dif-Fusione 88" che si occupa di promozione del contemporaneo in tutte le sue forme. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti nella Galleria d'arte Anna Breda Arte e Design di Padova, in negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.