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La partita a scacchi, a personaggi viventi, di Marostica

Redazione Occhi
Redazione Occhi
30 agosto 2022
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La partita a scacchi, a personaggi viventi, di Marostica
Rievocazione in costume, opera di Mirko Vucetich
Dal 9 all’11 settembre 2022

Rinaldo D’Angarano e Vieri da Vallonara, innamorati della bella Lionora sono davvero esistiti? Se chiedete ad un cittadino di Marostica non avrà dubbi nel confermarvelo, pochi infatti conoscono la genesi di quella che a ragione è fra le rievocazioni storiche più importanti d’Italia. Per i marosticensi la Partita a Scacchi è storia e magia che si fondono, è identificazione, è comunità. Noi di Occhi vi raccontiamo la genesi dell’evento che grazie ad una “bugia” bianca fa conoscere al mondo intero la bellissima cittadina di Marostica.

La storia della Partita a Scacchi di Marostica a Personaggi Viventi

L’inizio

Marostica ha origini antiche, in parte venetiche e in parte romane, ma deve il suo volto al Medioevo. Furono infatti gli Scaligeri di Verona a dotarla nel Trecento dei suoi castelli e delle sue mura turrite e i Veneziani a darle nel Quattrocento la sua bella Piazza ornata di palazzi, di portici e del “liston” marmoreo su cui troneggiano il Leone marciano e il pennone.
L’idea della Partita a Scacchi con pezzi viventi venne a Francesco Pozza, un giovane studente di chimica, futuro docente e regio ispettore scolastico. Dopo aver partecipato, con grandissimo successo, al carnevale di Bassano sfilando nelle vesti di un gruppo di armati secenteschi dotati di archibugi e cannone, decise di organizzare una manifestazione dedicata agli scacchi, gioco di cui era un grande appassionato.
Nel 1923 creato il progetto e convolti alcuni imprenditori, il Comitato organizzatore mise a soqquadro la città e convinse centinaia di ragazzi e di adulti a improvvisarsi maestranze e figuranti per un giorno. Migliaia di cartoline invasero allora l’Italia, spedite dai marosticensi agli amici. Il 2 settembre, in un caldo pomeriggio domenicale, la prima Partita a Scacchi andò in scena. Per l’occasione fu scelta la partita chiamata l’immortale di Anderssen del 1851. Il successo fu travolgente. Il pubblicò arrivò numerosissimo. Lo stesso Gabriele D’Annunzio volle presenziare allo straordinario evento arrivando sul suo biplano Caproni e lanciando un messaggio di augurio agli arditi rievocatori

La ripresa

Per tre decenni l’evento fu sospeso. Alla fine della II Guerra Mondiale, la situazione economica di Marostica era ridivenuta critica. Serviva qualcosa che desse un segno di ripresa e magari facesse di Marostica una meta turistica ambita.
L’idea di riprendere la Partita a Scacchi venne al sindaco Marco Bonomo, appassionato del “nobil ziogo”, e alla sua amministrazione. Era il 1954. L’occasione fu data dalla possibilità di ripristinare la piazza compromessa dal traffico dei cariaggi militari utilizzando i fondi destinati alla ricostruzione. Si progettò allora di inserirvi un’enorme scacchiera a imperitura memoria dello straordinario evento del ’23 e come monito contro la guerra ed esortazione per la pacifica risoluzione delle contese. Da quel momento, la piazza divenne universalmente nota come Piazza degli Scacchi.
Il progetto di fare della Partita a Scacchi uno spettacolo a forte richiamo turistico trovò presto molti consensi. Tra gli altri, aderì al progetto l’imprenditore e presidente dell’Associazione Pro Marostica Angelo Carlo Festa, il quale si rivolse ad un raffinato, colto e squattrinato artista, suo inquilino a Vicenza, perché si occupasse dell’evento in cambio degli affitti arretrati. Benché recalcitrante, l’artista, che si chiamava Mirko Voucetich, salì sulla Jaguar del padrone di casa e mise piede per la prima volta a Marostica. Fu amore a prima vista. Seppur con qualche resistenza, Voucetich accettò la proposta di scrivere un copione teatrale sull’idea di una partita a scacchi a pedine viventi in costume medievale ideata dal Pozza nel 1923. In breve, nacque l’odierna Partita a Scacchi a personaggi viventi, di cui egli fu autore, scenografo, costumista, interprete e regista fino a metà degli anni Settanta.

La vicenda

La storia narrava di due valorosi nobiluomini di Marostica che, innamoratisi perdutamente della bella figlia del castellano, si sfidavano a duello per la sua mano. In forza di un antico editto, il padre della fanciulla impediva lo scontro cruento e proclamava che la figlia andasse sposa a quello che tra i due avesse vinto una sfida agli scacchi, mentre lo sconfitto avrebbe impalmato la sorella minore. La disputa tra i due avversari si teneva in piazza con pezzi grandi e vivi alla presenza della nobiltà locale, delle ambascerie ospiti e del popolo tutto, al termine di una mostra in campo. L’epica competizione salutava la vittoria di colui che la fanciulla segretamente amava e i due matrimoni venivano celebrati al suono festoso delle campane in un tripudio di fuochi, danze e musiche.

Il documento

Per rendere più credibile la storia, Voucetich ideò il fortuito ritrovamento di una pergamena presso l’archivio dell’antica Cancelleria di Marostica. Si trattava di un manoscritto datato 1454 sul quale si raccontavano i fatti “storici” ripresi nella partita a scacchi.

Il successo

Malgrado alcune vicissitudini, tra cui un processo per la paternità dell’opera, la Partita a Scacchi a Personaggi Viventi diventò fin da subito parte integrante della vita cittadina. Di più, divenne realtà storica. Al punto che oggi nessuno a Marostica o altrove ne rammenta più l’oscura e controversa origine. La popolazione stessa trova in essa un momento catartico di unità sociale. Anche l’identità cittadina ne è stata profondamente modificata, assimilando per sempre la scacchiera al suo paesaggio urbano e la sfida al “nobil ziogo” al suo spirito comunitario.
Nel 1957 arrivò la consacrazione: la Partita a Scacchi venne invitata all’Expo di Bruxelles. La prima uscita in territorio nazionale avvenne nel 1963. Il Comune di Milano invitò la Partita a Scacchi a tenere un’edizione straordinaria dello spettacolo al Castello Sforzesco e fu un successo memorabile.

Le selezioni dei figuranti

Ogni due anni i muri cittadini si riempiono di bandi: donne, uomini, ragazzi e bambini sono chiamati al ruolo di figuranti. Quasi il 5% della popolazione. Ma la grande attesa è per la selezione di Lionora e Oldrata. Le candidate devono essere residenti o domiciliate a Marostica e di età compresa fra i 18 e il 28 anni. 

Le trasferte

Forse è per l’universalità del soggetto che la rende comprensibile ed avvincente sotto qualsiasi latitudine, o forse per la sontuosità scenografica dei suoi costumi capaci di rinverdire i mitici fasti della Serenissima Repubblica di San Marco, sta di fatto che la Partita a Scacchi a Personaggi Viventi è uno degli spettacoli italiani storico-folkloristici più richiesti e rappresentati nel mondo: per ben undici volte la rievocazione, ha avuto l’occasione di essere replicata in altri Paesi. 
Dopo la prima trasferta a Bruxelles nel 1958, seguirono altre prestigiose uscite: Lucerna (1976), New York (1984), Philadelphia (1984), Los Angeles (1984), Vancouver (1986), Stoccarda (1987), Sao Paulo (1991), Chicago (1992), Denver (1992), Toronto (1997), Lugano (2001) Melbourne (2003). 

Il riconoscimento

Nel 2011 La Partita a Scacchi a personaggi viventi ha ottenuto il riconoscimento di “Patrimonio d’Italia” da parte del Ministero del Turismo italiano.

CONTATTI

I biglietti sono disponibili in prevendita nel sito: www.marosticascacchi.it
Venerdì 9 settembre (ore 21), Sabato 10 settembre (ore 21), Domenica 11 settembre (ore 17 e ore 21)

Prevendite:
www.marosticascacchi.it, Biglietteria Pro Marostica: Piazza Castello, 1 – Marostica

Informazioni:
Associazione Pro Marostica, Tel. +39. 0424.72127,  [email protected], www.marosticascacchi.it

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