IL SEQUESTRO - GLI 831 GIORNI DI CARLO CELADON
CULTURATEATRO PALLADIO FONTANIVA (PD)
831 sono i giorni di durata del sequestro di persona più lungo della storia del nostro Paese.
Un sequestro compiuto dalla ‘Ndrangheta e che ha come vittima un ragazzo veneto di 18 anni Carlo Celadon. Lo hanno rapito la sera del 25 gennaio 1988 dalla villa del padre, un imprenditore di Arzignano, Vicenza.
Lo hanno legato con il fil di ferro e chiuso nel bagagliaio di un’ auto per 17 ore, il tempo di arrivare in Calabria.
Liberato il 4 maggio 1990, abbandonandolo sul ciglio di una strada, con la chiara consegna di non voltarsi a guardare gli uomini che lo avevano tenuto prigioniero per più di 2 anni.
Aveva capelli e barba lunghi e perso oltre 30 chili.
Una delle prime foto che ritraggono Carlo Celadon dopo il rilascio, lo vede con i capelli lunghi, la barba incolta, magrissimo, nudo, con addosso solo un panno bianco. Un Cristo.
SCENEGGIATURA
Il nostro allestimento è un continuo riferimento alla Passione di Gesù; c’è il sacrificio, il dolore, il rapporto con il Padre, un procedere per Stazioni durante le quali racconta il suo presente buio e silenzioso reso terribile da aguzzini senza pietà, che apre anche a ricordi del suo passato di bambino libero e felice;
Carlo Celadon sospende la vita per quaSi tre anni.
- Celadon/Cristo, interpretato in prima persona da Giacomo Rossetto
- ingresso libero con offerta responsabile
Per maggiori informazioni sul Teatro Bresci, visita il sito
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