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Il rispetto - editoriale luglio 2025

Anna Zaccaria
Anna Zaccaria
30 giugno 2025
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Il rispetto - editoriale luglio 2025
A giugno, come ogni anno, in una sorta di rito di iniziazione sempre uguale (o quasi), per tanti ragazzi, si sono svolti i fatidici “esami di maturità”. 
Per quelli della mia generazione, anno più, anno meno, quell’esame era un vero e proprio spauracchio perché da quel voto poteva dipendere  l’ingresso o meno a determinate facoltà. Ora le cose sono abbastanza diverse: tanti ragazzi infatti hanno già l’ammissione agli studi successivi e forse questo esame è percepito più come un’incombenza da sbrigare (si spera il prima possibile) più che come un evento di demarcazione fra l’epoca della scuola ordinaria e quella dell’università o del lavoro.
Il tema della maturità però rimane fra le cose che ti ricorderai da adulto.
Quest’anno il 43% dei maturandi ha svolto il tema legato alla parola “Rispetto” eletta dalla Treccani parola dell’anno 2024.
Riporto parte del testo di Riccardo Maccioni cui il tema proposto fa riferimento:
«Una parola che esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima… [...] Perché se è vero che le parole possono essere pietre, è altrettanto giusto sottolineare come siano in grado di diventare il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura. Il termine rispetto, continuazione del latino respectus – spiegano Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani – va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale. E la conferma arriva proprio dai termini che rimandano al significato opposto, tutti concetti orientati a distruggere le relazioni, a demolire gli altri: indifferenza (che spesso fa più male dell’odio), noncuranza, sufficienza fino ad arrivare all’insolenza, al disprezzo, allo spregio. […] Rispettare è tutt’altro, affonda le sue radici in respicere che, letteralmente significa guardare di nuovo, guardare indietro, cioè richiama il dovere di non cedere alla smania del giudizio immediato figlio dell’emotività, che non tiene conto delle storie delle persone, delle loro battaglie interiori. Occorre, invece, allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, così che la comunità possa crescere in armonia facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana.»
Ogni età porta consapevolezze e sensibilità diverse, mi piacerebbe scrivere che l’età porta anche maggiore attenzione e rispetto verso l’altro ma lo sappiamo bene che non è così…
Però tutti potremmo almeno provarci ad allenarci alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione… magari ricordando che la propria libertà finisce dove inizia quella degli altri e che gli altri meritano di essere trattati come noi vorrei essere trattati. Dai! Iniziamo l’allenamento, magari fra un po’ ci troveremo pronti oltre che per la prova costume anche per la prova di umanità…
A luglio la nostra agenda scoppia di eventi: Operaestate, Ama Festival preview, Anguana Charity Festival, Sherwood e mille e mille altre occasioni per entrare in connessione con le nostre comunità. Occhi ha lavorato per darvi approfondimenti e spunti per vivere al meglio il territorio. Buona estate! 

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L'autore

Anna Zaccaria

Mille cose da fare ma non si tira mai indietro, troppo buona ma con grinta da vendere. Amante dei numeri, Anna è una vera esperta delle logiche e stratega del web marketing. Ha maturato una lunga esperienza nella gestione di progetti complessi di comunicazione digitale, mirando sempre alla concretezza e ai risultati.