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Only Fans: l'attrazione di sesso e soldi facili

Aldo Benato
Aldo Benato
29 novembre 2022
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Only Fans: l'attrazione di sesso e soldi facili
Il social del momento è, senza ombra di dubbio, OnlyFans, una piattaforma inglese lanciata nel 2016 in cui i creator, ovvero gli utenti abilitati alla creazione di contenuti, possono pubblicare foto, video e contenuti vari esclusivi per i propri abbonati, definiti fans.
Sostanzialmente, ogni creator offre un'area accessibile al pubblico, di tipo tradizionale, e un'area esclusiva destinata agli abbonati, un po' come fanno oggi molti quotidiani online.
Due particolarità hanno reso famoso questo social: per un verso, la possibilità di facili guadagni lavorando da casa, condividendo contenuti non necessariamente professionali; per altro verso, il fatto che i contenuti a pagamento sono per la maggior parte legati al sesso: video espliciti e foto di nudo creati in base alle richieste degli utenti.
Ovviamente si possono trovare anche creator dedicati alla musica, alla cucina o al fitness ma l’attenzione degli utenti è maggiormente rivolta ai contenuti hot ospitati da questo social.
L’enorme popolarità di questo social ha raggiunto l’apice con la pandemia, permettendo di sostituire la mancanza di contatti umani con quelli virtuali, anche e soprattutto sotto l’aspetto delle interazioni intime.
Anche oggi, tuttavia, continua a crescere in modo impressionante, aumentando ogni giorno di circa 500mila utenti e di 8mila creator.
Tre domande, a questo punto, sorgono spontanee:
1. è lecito "vendere" materiale pornografico?
2. considerata l'ampia disponibilità di pornografia in rete, perchè si abbonano a OnlyFans?
3. OnlyFans, pertanto, è "pericoloso" o da sconsigliare?
Quanto alla prima domanda, la risposta che si impone, a oggi, è in senso positivo: sì, è lecito, il che spiega la presenza anche di altri siti gettonatissimi come YouPorn o PornHub. Non vi è, a oggi, norma esplicita o sentenza che vieti di condividere contenuti sessuali a pagamento in rete: gli unici divieti, puniti con norme penali, interessano il materiale relativo a minorenni (pedopornografia) e la "prostituzione a distanza", che per la Cassazione si consuma laddove vi sia un'interazione in diretta (a esempio in una live).
Quanto alla seconda domanda, ciò che rende questa piattaforma così gettonata, tanto da preferirla rispetto a contenuti pornografici già presenti in abbondanza sul web, è il fatto di permettere di creare un contatto più stretto tra utenti e creators: il contenuto viene creato su richiesta e fruito come se fosse unico nel suo genere, talvolta per il singolo fan abbonato.
Quanto, infine, alla terza domanda, vi stupirò: io sono favorevole e apprezzo la novità e le opportunità di OnlyFans, perchè offre uno strumento nuovo che permette a chiunque abbia qualcosa di valore da condividere di guadagnare con le proprie abilità.
Come spesso capita, il problema non è lo strumento ma l'uso che se ne fa: un bisturi può salvare la vita, ma la può anche togliere.
In conclusione: volete utilizzare OnlyFans per condividere contenuti sani a pagamento in rete? Fatelo, ma non aspettatevi cifre da capogiro: si tratta, per gli utenti comuni (non famosi), di circa 150 euro al mese, e sappiate che dovrete lavorarci molto. 
Se, invece, volete usare OnlyFans per il sesso, sappiate che rappresenterà solo l'anticamera della prostituzione, con tutte le conseguenze psicologiche, relazionali e penali che ne conseguono. E ricordatevi che tutte le interazioni, in rete, restano documentate. Come direbbero i latini oggi: verba volant, data manent.

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L'autore

Aldo Benato

Aldo Benato è un avvocato specializzato nella gestione e tutela dei dati personali e aziendali e in materia di criminalità informatica. Avvocato presso il Foro di Treviso e Data Protection Officer certificato ai sensi della norma UNI 11697, si occupa da anni di diritto e informatica e ha maturato una consolidata esperienza in materia di privacy & data protection, criminalità informatica e diritto della Rete. Parallelamente, matura una forte esperienza nel settore della formazione per scuole, aziende, professionisti e Forze dell'Ordine. Recentemente ha scritto il libro "Dizionario del Web - La guida per capire" (www.dizionariodelweb.it), uno strumento pensato per aiutare a sfruttare il web e la tecnologia con maggiore consapevolezza.