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Quando il virtuale sembra reale e il reale diventa virtuale.

Anna Zaccaria
Anna Zaccaria
28 marzo 2023
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Quando il virtuale sembra reale e il reale diventa virtuale.
Era ottobre del 2021 quando Mark Zuckenberg fondatore di Facebook (ora Meta) presentando il suo Metaverso usò le seguenti parole: «Siamo all’inizio di un nuovo capitolo dell’era di internet». Una nuova piattaforma che «sarà ancora più immersiva; un internet incarnato in cui sei parte dell’esperienza e non ti limiti a guardarla».

Con il Metaverso, attraverso un visore o un paio di occhiali ci si ritrova immersi in un mondo nuovo in cui si può decidere cosa fare: meeting con i colleghi, fare la spesa, indossare le nuove collezioni di vestiti, e perchè no, viaggiare, fare sport: un immersione fisica dentro un mondo non reale.
E dopo quel modo virtuale negli ultimi mesi l’attenzione si sta spostando sulle capacità dell’Intelligenza Artificiale. Dopo il rilascio di Chat GPT 4, modello di linguaggio addestrato da OpenAI che riesce a creare non solo testi anche complessi in tempi brevissimi ma anche immagini e oggetti di design di buona fattura, ci si comincia a interrogare sulla capacità degli uomini di distinguere ciò che è creato da una “macchina” e cosa dall’uomo.

Mi sembra davvero di essere a un Anno Zero, di quelli ipotizzati anni fa nei film di fantascienza. Mi chiedo che senso avrà per l’uomo impegnarsi per imparare perché è evidente che c’è una differenza di potenzialità di calcolo e di capacità di immagazzinare dati fra uomo e computer non colmabile.
Una tecnologia così evoluta a mio avviso creerà una frattura ancora più importante fra chi conoscerà il sistema e chi invece si lascerà “formattare” dal suo utilizzo passivo. Cosa ci renderà più umani di una macchina programmata per imparare a essere più simile all’uomo?

Mi piacerebbe dire che la differenza saranno le emozioni che proveremo nel vivere esperienze ma inorridisco al pensiero che ci saranno uomini che sceglieranno di viaggiare in un mondo “virtuale infinito” in pigiama dentro le mura della propria casa.

C’è chi sostiene che con l’intelligenza artificiale tantissime professioni intellettive spariranno, e dopo cosa andremo a fare? ...io nel dubbio magari mi cimento con un po’ di lavoro di bricolage... non si sa mai!

Le copertine di questo mese sono state disegnate dal nostro grafico disegnatore Paolo Faccio. Non solo foto, non solo disegno: immagini che rompono schemi di visione, che creano anche sentimento di fastidio perché possono sembrare sbagliate. L’umano diventa disegno virtuale e il disegno si incarna nell’umano.
Buona lettura!

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L'autore

Anna Zaccaria

Mille cose da fare ma non si tira mai indietro, troppo buona ma con grinta da vendere. Amante dei numeri, Anna è una vera esperta delle logiche e stratega del web marketing. Ha maturato una lunga esperienza nella gestione di progetti complessi di comunicazione digitale, mirando sempre alla concretezza e ai risultati.