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Unità Servizio Anonimi

Redazione Occhi
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25 ottobre 2023
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Unità Servizio Anonimi

“Se vuoi continuare a bere è affar tuo. Se desideri smettere di bere e non ce la fai, allora è affar nostro”.

Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, negli anni abbiamo dedicato vari approfondimenti con interviste ai Centri Antiviolenza, quest’anno dedichiamo un articolo agli Alcolisti Anonimi, perchè la dipendenza all’alcool è uno dei motivi scatenanti la violenza e la distruzione delle famiglie.

È metà settembre, in redazione arriva una mail in cui un signore di nome Francesco mi chiede un appuntamento. Lo fissiamo per lo stesso giorno e lui arriva in bici anche se piove, abbiamo beccato uno dei pochi giorni piovosi.

Francesco è il responsabile degli Alcolisti Anonimi del bassanese e, come lui stesso mi ha raccontato, dopo essere stato letteralmente salvato dal gruppo di mutuo aiuto si è messo al servizio delle persone che come lui si sentono in trappola a causa dell’alcool.

Ma cos’è A.A., l’associazione degli Alcolisti Anonimi, e come opera?

Alcolismo è una parola dura da mandare giù. Eppure nessuno è troppo giovane (o vecchio) per avere problemi con il bere. Il perchè è semplice: l’alcolismo è una malattia che può colpire chiunque. Giovane o vecchio, uomo o donna, ricco o povero.

Alcolisti Anonimi è un’associazione di uomini e donne che mettono in comune esperienza, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e aiutare altri alcolisti a raggiungere la sobrietà. L’unico requisito è il desiderio di smettere di bere. Non vi sono quote o tasse per essere membri. A.A. non è affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica, organizzazione o istituzione.

Lo scopo primario è rimanere sobri e aiutare altri alcolisti a raggiungere la sobrietà. L’attività è svolta in modo totalmente gratuito.

A.A. è nata negli Stati Uniti nel 1935 dall’incontro fra un agente di borsa a Wall Street e un medico chirurgo di Akron, entrambi alcolisti, che si resero conto che condividendo le loro dolorose esperienze e aiutandosi a vicenda riuscivano a mantenersi lontano dall’alcol.

Dalla loro esperienza vennero fondati vari gruppi, prima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo. In Italia il primo gruppo è stato fondato nel 1972. L’alcolismo in quegli anni era considerato un vizio e gli alcolisti internati nei manicomi.

Oggi all’alcolista viene riconosciuta la dignità di persona malata che si deve aiutare e molte sono le strutture coinvolte: ospedali, Sert, centri di alcologia, medici di famiglia, cliniche private, comunità terapeutiche, servizi sociali...

A.A. opera a stretto contatto con il territorio ed è diffuso capillarmente in modo da esser sempre pronta ad accogliere chi ha deciso di dire STOP.

Certo, l’associazione Alcolisti Anonimi non funziona sempre ma in moltissimi casi costituisce una soluzione concreta ed efficace.

È fuori dubbio che una delle maggiori difficoltà che si incontra quando si ha a che fare con un alcolista è quella della negazione del problema, fatta spesso in modo ostinato anche di fronte all’evidenza più assoluta. La partecipazione a un gruppo A.A. può aiutare a superare questo ostacolo: quando un alcolista si trova in mezzo ad altri come lui, che, attraverso la loro testimonianza, gli mostrano la realtà dal suo stesso punto di vista, subisce un processo di identificazione che lo porta a incrinare quel muro di isolamento e di diffidenza e accetta l’idea di farsi aiutare.

Il vero scoglio, però, dell’alcolismo e la difficoltà maggiore, è quello di scongiurare le “ricadute”, che in un attimo vanificano il lavoro fatto con effetti frustranti per tutti.

Un alcolista che ha smesso di bere non riuscirà a rimanere a lungo sobrio con le sue sole forze: dopo un periodo più o meno lungo subentra l’illusione di poter gestire il proprio bere e ci si ritrova al punto di partenza (se non peggio).

Il passaggio da una precaria astinenza a una stabile sobrietà avviene solo se si accompagna alla rottura di vecchi schemi comportamentali anche molto consolidati e a un radicale cambiamento interiore.

Proprio in questa fase la partecipazione regolare agli incontri del Gruppo A.A. partecipando al “Programma dei 12 passi” consente all’alcolista di rafforzare la propria sobrietà e di trovare valori e stimoli nuovi.

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