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Youtuber: passatempo o professione?

Aldo Benato
Aldo Benato
27 giugno 2023
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Youtuber: passatempo o professione?
La cronaca nera di questi ultimi giorni, purtroppo, ci sta facendo associare il termine "youtuber" a concetti negativi come sconsideratezza, pericolosità, trasgressione, morte. La tragica scomparsa di un bambino di 5 anni in esito a un incidente stradale che ha coinvolto uno youtuber in fase di realizzazione di un video per il proprio canale, infatti, rischia di demonizzare ingiustamente questa una figura. Lo youtuber è, infatti, fortunatamente, molto di più di quanto i media facciano oggi passare. 
Anzitutto va precisato che lo youtuber non è altro che una persona che pubblica video su YouTube con una certa continuità e regolarità. Si può trattare di tutorial, spiegazioni scolastiche, indicazioni pratiche per la casa, approfondimenti sugli animali, lezioni online, qualunque contenuto possa essere veicolato tramite video. 
Non deve necessariamente essere un professionista: basta che vi sia una certa continuità nella pubblicazione di contenuti. 
Inizialmente molte persone iniziano a creare video come un semplice passatempo per condividere le proprie passioni, interessi o talenti con gli altri. Nel corso del tempo, tuttavia, alcuni Youtuber riescono a trasformare questa attività in una vera e propria professione, guadagnando un reddito significativo e dedicandovi una quantità considerevole di tempo e impegno.
Cosa occorre fare per diventare uno youtuber professionale?
1. Impegno e dedizione: diventare un youtuber di successo richiede tempo, sforzo e dedizione. Ciò implica creare regolarmente nuovi contenuti, gestire il canale, interagire con il pubblico e tenersi aggiornati sulle tendenze. 
2. Professionalità e sviluppo delle competenze: gli youtuber professionisti investono tempo e risorse sia nello sviluppo di abilità come la registrazione video, il montaggio, la promozione e il branding del proprio canale, sia nella preparazione dei contenuti da condividere attraverso i video. 
3. Guadagni e sostenibilità: molti youtuber sono in grado di generare reddito attraverso la pubblicità, le sponsorizzazioni, le donazioni dei fan e altre opportunità di monetizzazione offerte dalla piattaforma, ma non è facile nè scontato riuscire a produrre entrate economiche costanti paragonabili a un reddito ordinario.
Ma non è tutto oro quello che luccica: se credete che sia sufficiente girare qualche video per guadagnare bene, vi state sbagliando di grosso. 
Anzitutto YouTube è un mercato altamente competitivo, con milioni di canali e video che cercano di catturare l'attenzione degli utenti: per emergere dalla massa occorre creare contenuti sempre nuovi e di qualità.
Vi sono poi la pressione e lo stress derivanti dalla necessità di mantenere il canale in crescita e soddisfare le aspettative dei fan.
Il rischio principale? Rincorrere le richieste degli iscritti al canale fino a mettere in pericolo la propria e l'altrui vita. Essere disposti a giocarsi la vita per un video che attiri l'attenzione.
L'attività di youtuber, pertanto, può considerarsi una professione? Certo, come tutte le altre. 
Se fatta con la testa, può dare soddisfazioni personali, economiche e professionali, con sviluppo di competenze e riconoscimenti. 
Se fatta nel modo sbagliato, tuttavia - come ogni professione - può comportare le peggiori conseguenze. A volte, purtroppo, persino mortali.

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L'autore

Aldo Benato

Aldo Benato è un avvocato specializzato nella gestione e tutela dei dati personali e aziendali e in materia di criminalità informatica. Avvocato presso il Foro di Treviso e Data Protection Officer certificato ai sensi della norma UNI 11697, si occupa da anni di diritto e informatica e ha maturato una consolidata esperienza in materia di privacy & data protection, criminalità informatica e diritto della Rete. Parallelamente, matura una forte esperienza nel settore della formazione per scuole, aziende, professionisti e Forze dell'Ordine. Recentemente ha scritto il libro "Dizionario del Web - La guida per capire" (www.dizionariodelweb.it), uno strumento pensato per aiutare a sfruttare il web e la tecnologia con maggiore consapevolezza.