CULTURA

PAGINAPIEGATAARTE - Gennaio 2023

Claudio Brunello
27 dicembre 2022
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PAGINAPIEGATAARTE - Gennaio 2023
Inizia da Gennaio 2023 questa rubrica mensile dedicata all'Arte Contemporanea. 
Mi dedico all'arte dall'età di 16 anni, grazie al coinvolgimento di vari insegnanti. In particolare due di essi hanno lasciato un'impronta indelebile sulla mia formazione: l'insegnante di lettere in terza media che spesso ripeteva: “quando scrivete siate setaccio e non imbuto”; l'insegnante di scenotecnica alla scuola d'arte di Torino, dove all'epoca risiedevo, mi ha fatto conoscere l'Arte Moderna e Contemporanea nei suoi vari e molteplici aspetti. Nacquero così i primi amori verso artisti molto noti, come Mondrian, Kandinsky, Malievic, Vasarely, Klein, Manzoni, Nevelson, Tapies, Burri, Vedova, e tanti tanti tanti altri. Vorrei iniziare ad introdurvi nel mio pensiero relativo all'Arte Contemporanea. Intanto, è necessario chiarire quando comincia questo vario e complesso periodo artistico. Molte sono le opinioni in merito: secondo alcuni dopo la Rivoluzione Francese, altri intorno al 1860 con gli Impressionisti, altri agli inizi del '900 con le avanguardie storiche (Fauves, Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Movimento Dada), altri ancora nel secondo dopoguerra (1945-1950) con l'Action Painting (pittura d'azione), ed, infine, alcuni agli inizi del XXI secolo. Io, personalmente, ne sostengo l'inizio dopo il secondo dopoguerra. Ma Cos'è l’Arte Contemporanea? Domanda che si sono posti in molti nell'approcciarsi ad essa. La mia intenzione è di accendere una sorta di lampadina per fare un po' di luce su questo tipo di fare arte, che occupa dalla rinascita civile del secondo dopoguerra del secolo scorso ai complessi giorni nostri. 
Proverò a cosa sia dare una risposta, mai esaustiva, su l'Arte Contemporanea, facendovi entrare nel pensiero di vari personaggi, citando loro affermazioni ad esempio del celebre violoncellista siciliano, Giovanni Sollima (1962), spesso affermava: “L'arte c’è da sempre… intesa come approccio alla creatività, all’espressività, alla necessità di creare. L’arte può essere un “fatto” congenito, insito dentro di noi fin dalla nascita. Può restare nascosto o manifestarsi”. Ezio Bosso (1971-2020) celebre musicista, compositore e direttore d'orchestra, nonché carissimo amico, fino alla sua dipartita, spesso in chiacchierate a fine concerto diceva: ”chi fa cultura fa qualcosa di molto importante, fa qualcosa per cui deve avere responsabilità. Ha la responsabilità come quella di un medico, di un architetto, di un insegnante. In questi anni non è più l'arte a cambiare il mercato, ma è il mercato a cambiare l'arte e questo non è più funzionale alla crescita”. Vi propongo, inoltre, un piccolo stralcio del testo “L'utilità dell’inutile“ di Nuccio Ordine, apparso nel Corriere della Sera nel 2013: “Nella nostra epoca, il tempo si identifica soprattutto in funzione del denaro e del guadagno. Ciò che non è utile, è disdegnato. Se non si comprende l’utilità dell’inutile e l’inutilità dell’utile, non si comprende l’Arte. Ecco perché soltanto quei saperi ritenuti inutili (perché non producono profitto) si pongono oggi come baluardo contro la barbarie dell’utile e del guadagno a ogni costo. Gli esseri umani non hanno più tempo per quelle attività gratuite, tipo ascoltare musica, osservare un quadro, leggere un libro. L'uomo ossessionato dall’utile non può concedersi questo tempo, non c’è più posto per le disinteressate arti della gioia […] solo il sapere, in questo drammatico contesto, può essere in grado di aiutare una società smarrita a ritrovare i valori essenziali. Con i soldi tutto si può comprare (ogni cosa ha un prezzo), ma non la conoscenza: chi impara sa bene che l’atto del conoscere è frutto di un sacrificio e di uno sforzo individuale che nessuno può fare al nostro posto”. 
L'Arte Contemporanea è un incontro, un'esperienza da vivere, immergendoci nel nostro tempo. Come tutti sappiamo, la comunicazione è necessità dell'umanità. Siamo animali sociali bisognosi l'uno dell'altro, evoluti tramite il linguaggio che si manifesta con immagini, suoni, gesti e parole. Oggi il modo di comunicare è molto cambiato, è sovraccarico di input che ci creano bisogni fisici di alimentazione e di possesso, ci annullano o riducono di molto il necessario tempo della riflessione. Collassa il processo millenario dell'umanità, che nella riflessione crea una sedimentazione che permette un corretto agire. L'arte è la rappresentazione visiva di una civiltà o di un'epoca, ed è il risultato dello sforzo di un individuo o di un gruppo di relazionarsi con le sfide e i problemi della società contemporanea. L'arte è il posto dove filosofia, politica, psicologia si incontrano. Nessuno di noi oggi può dirsi esperto di Arte Contemporanea.
Nell'approcciarci a un'opera nuova c'è una democrazia vera, è la prima volta per tutti. L'arte è filosofia del contemporaneo, vi sono le ragioni dell'artista e le ragioni collettive dell'osservatore che si fondono. Nello scorrere di questi settant'anni, gli artisti hanno radicalmente trasformato la forma e i contenuti delle loro opere, sono diventati dei cercatori di senso, aprendo uno spazio individuale a tal punto che chi è stato educato ai tradizionali canoni estetici, su cui si è basata la pittura antica, si sente letteralmente escluso e del tutto impreparato. Un tempo si diceva:”L'opera parla da sola”, oggi, invece, l'opera ha bisogno di spiegazioni e del supporto che è, a mio parere, anche dovere dell'artista, non come una volta che era esclusiva di critici o esperti. Le identità culturali sono sempre più molteplici, tengono conto di diversi luoghi, l'Arte Contemporanea non è più soltanto occidentale. Siamo di fronte a forme strane, sull’idea del “mettere insieme”, usare il vecchio e il nuovo contemporaneamente, valorizzare nuovi ed estranei parametri di valore, inserire materiali grezzi di qualsiasi natura. L’arte è intesa come “processo” di conoscenza. Il rifiuto di ogni regola imposta dalla tradizione e la completa libertà dell'artista hanno infranto un tabù sull'uso di tecniche, materiali, comportamenti e spazi. Il limite non sta nel tipo di azione, ma nella sua capacità di porsi come un testo, cioè il luogo di un significato. Dalla seconda metà del Novecento, nel linguaggio dell'Arte Contemporanea si è andato creando il bagaglio d'una nuova tradizione. L’uomo è stato il primo essere ad avere la presunzione di giudicare cosa sia bello e cosa sia brutto, pertanto, tutto può trovare un suo luogo nell’opera, compreso ciò che potremmo considerare banale, ordinario, disarmonico o dissonante. L’arte è intesa come “processo” di conoscenza. Ogni deriva è lecita, perché foriera di nuovi orizzonti. La parola “forma” è sempre più in “transizione permanente”; la globalizzazione accentua l’idea che non esista per l’uomo un progetto unitario, bensì un insieme di possibilità che si avverano. Predomina la sensazione di vivere tra i frammenti: l’opera d’arte si fa interprete quando mette insieme pezzi di mondo, brandelli di novità e rifiuti riportati a nuova vita. L’opera oggi prescinde da ogni regola estrinseca, ma continua ad esistere come fatto o come oggetto. L'artista cerca il senso della storia, della vita, dell'essere, tentando di comunicarlo attraverso segni non verbali e condivisi. Una metafora che ho più volte esposto in diversi incontri è quella della “Soglia”. Immaginiamo di essere sulla/nella soglia di una porta aperta, uno spazio piccolissimo che esiste nell'immobilità del nostro agire, che cessa di essere nel momento in cui effettuiamo una scelta di movimento. Lo spazio che vedete oltre la soglia è buio, non si intravede nulla ma avete alcune possibilità di movimento: tornate da dove siete venuti; state fermi sulla soglia e osservate il buio; entrate impavidi nell'oscurità, rischiando. Remo Bodei, in un suo piccolo saggio, scrive: ”Il primo esempio di limite spaziale e politico sono le frontiere degli Stati. Esistono molti altri limiti da prendere in esame, come: la soglia di casa, […] i confini della proprietà, la superficie delle chiese, che contrappone lo spazio sacro da quello profano”. Questa è l'Arte Contemporanea, una sorta di soglia di accesso verso uno spazio non conosciuto, privo di riferimenti in divenire, è veicolo di nuove sensibilità e conoscenze. All'inizio del Novecento, il mondo dell'arte ha oltrepassato la soglia ed è entrato nello spazio buio, altri hanno osservato in attesa. Allora qual è il ruolo dell’Arte Contemporanea, se non quello di porre delle domande, di oltrepassare la soglia fatta di limiti imposti da tradizioni, mentalità, ideologie, religioni e mostrarci cose che non vediamo o farcele vedere da un altro punto di vista? Interessante è il libretto di Rafael Alberti, “L'uomo disabitato”, in cui l'uomo e la donna lentamente, liberi da condizionamenti, riescono a vedere il mondo attraverso i cinque sensi. 
L'Arte Contemporanea è conoscenza, proposta, provocazione, stimolo, è crescita culturale. Concludo questo primo incontro con una considerazione: l'arte è ciò che consideriamo arte e arte è ciò che in quel momento ci provoca emozione, e il provare emozione derivante da ciò che abbiamo acquisito come sapere personale nel tempo.(1)

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L'autore

Nato nel 1954 a Rossano Veneto (VI), da una famiglia di agricoltori che si trasferiscono a Torino quando ha pochi mesi di vita. La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene nel capoluogo piemontese. Nel 1972 si diploma vetrinista di abbigliamento e tessuti con il massimo dei voti, suo insegnante di scenotecnica è Claudio Rotta Loria, affermato artista piemontese. Nel 1973 vince il Premio "Cairoli" Concorso d’arte contemporanea, più volte segnalato in diversi Premi d’Arte, ed è invitato a partecipare alla realizzazione di una grande tela "Giovani per i Giovani", eseguita dal vivo nella città di Chieri (TO). Stimato dal critico d’arte Aldo Passoni, al tempo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, che lo inserisce nell’importante mostra collettiva "Piemonte Segno ‘74" alla Galleria d’arte Giorgi di Firenze. Nel 1974 avviene il trasferimento a Bassano del Grappa, dove tuttora risiede e crea con il fratello Giuseppe la discoteca "Shindy", uno dei locali, oggi, storici di Bassano. Nel 1977 si sposa con Daniela Scotton e fa nascere "Radio Bassano 104" una delle primissime radio libere della zona. Nel 1987 Il suo fare arte dall'iniziale Op-art, muta verso la più libera arte informale, attratto dalla genesi del gesto e la forza comunicativa del segno e, non ultimo, dal fascino tattile della materia. Nel 1983, con la moglie e il fratello Giuseppe crea il celebre locale "Ottocento". Nel 1988 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale "ACAV ‘88" e l’anno seguente fino al 1991 fa parte della Commissione artistica della "Chiesetta dell’Angelo" spazio espositivo bassanese. Nel 1999, sempre a Bassano del Grappa, realizza e dirige all’interno del noto locale "Ottocento" uno spazio denominato "PAGINAPIEGATA art gallery" dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel Luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea). Nel 2002 inizia il periodo tuttora in essere delle tele di formato quadrato, che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere autonome creano possibili assemblaggi in continua mutazione. Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Nel 2010, 2011 e 2014 ha tenuto laboratori sul movimento Dada, sull’Arte Povera e sulla Trash art al Liceo d’arte "G. De Fabris" di Nove - VI. Nel 2013 crea un ciclo di incontri dedicato alla creatività dal nome "Pagina Piegata - intrecci d’arte", coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici d’arte. Nel 2014 ha iniziato con il figlio Nicolò il progetto "Contenitori d’identità", consistente nell’ideazione e produzione di oggetti di complemento d’arredo con caratteristiche concettuali. Nel 2019 è curatore delle mostre realizzate nella sede bassanese di Allianz e dello Spazio Olimpia. Dal 2020 crea il canale YouTube "PaginaPiegataArte" dove spiega l'arte contemporanea. Nel 2022 pubblica il libro "Pagina Piegata - introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi". Sempre nello stesso anno è inserito nell'Archivio Ezio Bosso di Torino. E' socio fondatore dell'Associazione culturale "Dif-Fusione 88" che si occupa di promozione del contemporaneo in tutte le sue forme. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti nella Galleria d'arte Anna Breda Arte e Design di Padova, in negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.