CULTURA

Paginapiegataarte - marzo 2025 - Cy Twombly

Claudio Brunello
27 febbraio 2025
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Paginapiegataarte - marzo 2025 - Cy Twombly

Cari lettori, il mese scorso vi ho scritto di Jannis Kounellis, un'artista che della materia faceva la sua cifra stilistica. In questo numero, vi parlerò di Cy Twombly, che del segno libero fa il suo stile.

Nell’universo dell’Arte Contemporanea, Cy Twombly (Lexington, 25 aprile 1928 – Roma, 5 luglio 2011), si erge come una figura enigmatica e affascinante; a prima vista, le sue opere possono sembrare semplici scarabocchi su una tela, segni caotici e disordinati privi di significato apparente.

Tuttavia, ad una più attenta osservazione, rivela una profondità e una complessità che trasformano ogni tratto in una narrazione visiva densa di significati, prima che gli stessi si presentino. Egli è ascrivibile stilisticamente all'espressionismo astratto di influenza americana, ma con una forte, a mio avviso, componente di cultura europea.

Parlando della sua arte, Twombly non la definisce simbolica: i suoi segni non sono simboli da interpretare, ma tracce dell’esperienza pittorica, semplici testimonianze del momento in cui si era trovato a tracciare le linee: alla base c'è un disimparare tutto ciò che aveva imparato negli anni ed arrivare al pensiero prima del linguaggio e della scrittura. L'artista non rappresenta nulla, se non quello che si vede, non è superficiale, è leggero, si esprime nel togliere.

Le opere che produce alla fine degli anni ’60, assomigliano a grandi lavagne: sono grandi pannelli con sfondo grigio o scuro, su cui Twombly traccia, in vari modi, segni simili a scritte in corsivo.

Twombly seduto sulle spalle di un amico disegna e dipinge, mentre l’assistente “mulo” cammina avanti e indietro, davanti alla tela. La casualità del gesto, concetto preso proprio dalle composizioni di John Cage, è alla base di tutta la sua produzione. I suoi lavori non sono semplici scarabocchi, bensì un’esplorazione dell’inconscio e della memoria. Il gesto pittorico di Twombly è una forma di scrittura automatica che trae ispirazione dai surrealisti, ma che va oltre, diventando un mezzo per catturare emozioni fugaci e pensieri profondi. La sua tecnica pittorica, apparentemente spontanea, è in realtà frutto di una profonda riflessione, in cui il segno è inteso come un’estensione del pensiero e dell’emozione.

Le pennellate che scorrono sulla tela, ora leggere e luminose, ora scure e dense, incarnano la dualità tra luce e ombra, tra vita e morte, creando un ponte tra il mito antico e l’esperienza umana contemporanea.

L’opera di Cy Twombly è, infatti, una continua oscillazione tra luce e ombra, tra la chiarezza della forma, il caos del segno, e la vitalità del gesto. Le sue tele ci ricordano che l’arte non è solo rappresentazione, ma è anche evocazione, una finestra aperta sull’inconscio collettivo e personale.

Le sue opere non sono semplici segni casuali, ma riflessioni sul tempo, la memoria e l’esistenza; sono una poesia visiva che continua a risuonare nel mondo dell’arte. L'artista ha un fare pittorico senza alcun riferimento alla rappresentazione, ma totalmente impegnato nell'atto di presentare un'espressione prima della conoscenza di una grafia simbolica, che porterà nel tempo alla scrittura. A conclusione, posso affermare che Twombly è un poeta dell’astrazione, un creatore di mondi in cui la luce e l’ombra coesistono, e dove il gesto pittorico diventa un atto di evocazione.


Lettura consigliata – PAGINAPIEGATA Introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi. Autore, Claudio Brunello, Il libro è disponibile alla Libreria La Bassanese di Bassano del Grappa e alla libreria Cuore d'inchiostro di Rossano Veneto. Visione consigliata il canale Youtube “Paginapiegataarte”

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L'autore

Nato nel 1954 a Rossano Veneto (VI), da una famiglia di agricoltori che si trasferiscono a Torino quando ha pochi mesi di vita. La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene nel capoluogo piemontese. Nel 1972 si diploma vetrinista di abbigliamento e tessuti con il massimo dei voti, suo insegnante di scenotecnica è Claudio Rotta Loria, affermato artista piemontese. Nel 1973 vince il Premio "Cairoli" Concorso d’arte contemporanea, più volte segnalato in diversi Premi d’Arte, ed è invitato a partecipare alla realizzazione di una grande tela "Giovani per i Giovani", eseguita dal vivo nella città di Chieri (TO). Stimato dal critico d’arte Aldo Passoni, al tempo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, che lo inserisce nell’importante mostra collettiva "Piemonte Segno ‘74" alla Galleria d’arte Giorgi di Firenze. Nel 1974 avviene il trasferimento a Bassano del Grappa, dove tuttora risiede e crea con il fratello Giuseppe la discoteca "Shindy", uno dei locali, oggi, storici di Bassano. Nel 1977 si sposa con Daniela Scotton e fa nascere "Radio Bassano 104" una delle primissime radio libere della zona. Nel 1987 Il suo fare arte dall'iniziale Op-art, muta verso la più libera arte informale, attratto dalla genesi del gesto e la forza comunicativa del segno e, non ultimo, dal fascino tattile della materia. Nel 1983, con la moglie e il fratello Giuseppe crea il celebre locale "Ottocento". Nel 1988 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale "ACAV ‘88" e l’anno seguente fino al 1991 fa parte della Commissione artistica della "Chiesetta dell’Angelo" spazio espositivo bassanese. Nel 1999, sempre a Bassano del Grappa, realizza e dirige all’interno del noto locale "Ottocento" uno spazio denominato "PAGINAPIEGATA art gallery" dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel Luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea). Nel 2002 inizia il periodo tuttora in essere delle tele di formato quadrato, che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere autonome creano possibili assemblaggi in continua mutazione. Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Nel 2010, 2011 e 2014 ha tenuto laboratori sul movimento Dada, sull’Arte Povera e sulla Trash art al Liceo d’arte "G. De Fabris" di Nove - VI. Nel 2013 crea un ciclo di incontri dedicato alla creatività dal nome "Pagina Piegata - intrecci d’arte", coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici d’arte. Nel 2014 ha iniziato con il figlio Nicolò il progetto "Contenitori d’identità", consistente nell’ideazione e produzione di oggetti di complemento d’arredo con caratteristiche concettuali. Nel 2019 è curatore delle mostre realizzate nella sede bassanese di Allianz e dello Spazio Olimpia. Dal 2020 crea il canale YouTube "PaginaPiegataArte" dove spiega l'arte contemporanea. Nel 2022 pubblica il libro "Pagina Piegata - introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi". Sempre nello stesso anno è inserito nell'Archivio Ezio Bosso di Torino. E' socio fondatore dell'Associazione culturale "Dif-Fusione 88" che si occupa di promozione del contemporaneo in tutte le sue forme. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti nella Galleria d'arte Anna Breda Arte e Design di Padova, in negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.