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XXV Palio di Castelfranco Veneto

Redazione Occhi
Redazione Occhi
30 agosto 2022
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XXV Palio di Castelfranco Veneto

Dal 9 all'11 settembre 2022 - Castelfranco Veneto


L’idea di promuovere le iniziative di rievocazione storica nacque nel 1996 tra alcuni borghi cittadini in occasione dei festeggiamenti per l’Ottavo Centenario della costruzione delle mura cittadine. Da ciò venne creata l’”Associazione Palio di Castelfranco Veneto” che raccoglie i gruppi di quartiere e di frazione, la Pro Loco locale, assieme ad altre associazioni e movimenti spontanei. La rievocazione storica promossa dall’Associazione Palio di Castelfranco che si svolge quest’anno da venerdì 9 settembre a domenica 11 settembre, fa riferimento al periodo medievale che va dalla fine del 1.100, anno di costruzione del Castello di Castelfranco eretto a difesa delle scorribande di padovani e vicentini per opera del libero comune di Treviso cui Castelfranco era legata, fino al 1339 anno in cui la città fu annessa alla Serenissima Repubblica di Venezia. Tantissime sono le iniziative collegate al Palio che ogni anno si rinnova per mantenere sempre alta l’attenzione verso questa manifestazione cara ai cittadini castellani e sentita in tutto il Veneto. Quest’anno con Milites et Mercatores “il castello rivive”, l’Associazione Palio continua a proporre momenti di vita medievale sotto le mura del suo fantastico castello. La manifestazione sarà ridotta, mancheranno infatti delle rievocazioni che hanno fatto la storia del Palio come il Castel d’amore e il torneo del gioco del Pallone che si seguito presentiamo, ma di contro vi è la grande novità rappresentata dal Torneo del Forziere e dal grande corteo storico in notturna con le fiaccole per accompagnare il cavaliere insignito assieme a spettacolari duelli con spade infuocate. Il torneo del Forziere in questa edizione sostituisce la sfida fra i borghi dello storico Castel d’Amore e nasce da una leggenda che abbiamo fatto nostra e reinterpretata, quando nel 1225 un forziere del tesoro di Federico II fu lasciato in custodia alla città e da allora i borghi ogni anno si sono contesi il diritto di custodirlo con un torneo di cavalieri.


IL PROGRAMMA

Venerdì 9 settembre ore 20.30 Teatro Accademico

Presentazione delle manifestazioni 2022 con la consegna della chiave della città da parte del sindaco al presidente del palio.

Nomina degli eccelentissimi ed eccelentissime.

Nomina dei consoli.

Abbinamenti dei cavalieri ai borghi e frazioni per il “torneo del forziere”.

Presentazione del cavaliere.

Immagini e video della nostra storia.

Sabato 10 settembre zona dei Giardini Nord-Est

Ore 16.00 apertura del grande mercato medievale e dell’accampamento militare del 12°/13° secolo. All’interno dell’accampamento uno spazio particolare per dimostrazioni e duelli, tamburi storici e didattica per i più interessati.

Ore 20.30 al suono dei tamburi verrà chiamato il messere designato per l’investitura a Cavaliere.Un grande corteo con le fiaccole con nobili e popolani, armati e mercanti ed un nobile rapace accompagneranno il futuro Cavaliere sino davanti al Duomo dove avverranno: vestizione e recita della formula ufficiale con la nomina a Cavaliere del messere, spettacoli di tamburi e duelli tra cavalieri in onore nel nuovo nominato, gran finale spettacolare con i combattimenti dei “cavalieri del fuoco”.

Ore 23.00 chiusura del mercato medievale e dell’accampamento militare

Domenica 11 settembre zona dei Giardini Nord-Est

ore 10.00 apertura del grande mercato medievale e dell’accampamento militare del 12°/13° secolo. All’interno dell’accampamento uno spazio particolare per i giochi dedicati ai bambini, tamburi storici e didattica per i più interessati.

Ore 16.00 all’interno dell’accampamento uno spazio particolare con tamburi storici e duelli. 

Ore 17.00 la disfida tra cavalieri per il “torneo del forziere”.

Ore 18.00 la consegna del forziere al cavaliere/borgo vincitore da parte del sindaco.

Ore 19.30 chiusura del mercato medievale e dell’accampamento militare.

Le rievocazioni

Il Corteo Storico dei Consoli rievoca l’arrivo dei due Consoli, inviati ogni sei mesi dal Libero Comune di Treviso (da fine 1100 al 1339), per amministrare civilmente e militarmente la fortezza e il territorio castellano.

I Consoli sono così accolti dalle autorità civili e religiose, dai meriga (i responsabili eletti nei borghi e nei villaggi) e dalle più importanti famiglie dell’epoca 

Vi sono oltre seicento figuranti, gran parte popolani, meticolosamente ricostruiti, dopo un approfondito studio degli affreschi del XIII° e XIV° secolo, tuttora presenti nel territorio trevigiano e padovano, e coerenti con quanto è riportato negli “Statuti Comunali” trevigiani dell’epoca. 

Tutto è curato con molta attenzione, soprattutto i costumi, ricostruiti in conformità alle fonti iconografiche del tempo raccolte nell’area dell’intera Marca Trevigiana antica. 

Ogni quartiere e villaggio sfila preceduto dalla propria piccola amministrazione.

Il Castel d’Amore è un’ interpretazione moderna fatta dall’Associazione, dell’antico gioco che fu particolarmente vivo nella Marca Trevigiana e che produsse nel 1214 addirittura una guerra tra padovani e veneziani. Un gioco che vede le squadre dei vari borghi, guidate da un cavaliere, cimentarsi in un percorso “di guerra” per raggiungere e consegnare alla propria damigella, posta su una torre di legno, il fazzoletto inviato precedentemente.

Il gioco moderno si presenta come la rivisitazione di un vero assalto, con prove di resistenza e di abilità che ricreano le difficoltà effettive: l’attraversamento del bosco o delle “fratte”, quello del torrente, del fossato, la scalata alle mura. Ma anche qui, come un tempo, il castello è provvisorio, in legno, e ad accogliere i più valorosi dei concorrenti c’è una dama graziosa e gentile.

Il Torneo del Gioco del Pallone gioco praticato nei secoli precedenti sotto le mura cittadine, riproposto in uno stile maschio ed entusiasmante, similmente al calcio fiorentino.

La Fiera Medioevale

All’interno delle mura la scenografia naturale ricorda ancora da vicino il periodo medievale. Nelle due vie principali e in quelle secondarie, bancarelle di vario tipo offrono merci e cibi tradizionali, in gran parte simili, se non uguali, a quelli del ‘300.

L’aria risuona di voci e rumori dimenticati nel tempo e, in mezzo alla folla, gruppi di figuranti, personaggi in costume e soldataglia varia, provvedono a ricreare quadri di vita del tempo che fu: sembra proprio di muoversi, noi uomini del 2000, in una specie di viaggio nel tempo, in mezzo a gente comune d’ottocento anni fa.

Giovani e menestrelli danzano e cantano, bambini sgusciano tra la folla intenti ai loro semplici giochi, artigiani svolgono il proprio mestiere nelle piazzette e sotto i portici.

Anche la moneta da usare nelle taverne e ai vari “banchi” di vendita s’ispira all’originale: certo è più grande del “grosso veneziano” di un tempo, e non è certo d’argento puro, ma il disegno che ne decora le due facce è rigorosamente uguale alla moneta forte dell’epoca.

Il cambio, ovviamente, si fa presso gli appositi “banchi” in cui, sotto la sorveglianza di un’adeguata scorta armata, si può provvedere a cambiare i nostri attuali euro con i “grossi” in circolazione nella fiera (…niente paura, si può usare tranquillamente anche l’euro…).

QUARTIERI

Premessa all’illustrazione storica

I quadri e i costumi proposti sono ricostruzioni di aspetti di vita reale documentati con sicurezza nella Marca Trevigiana del XIII e, specialmente, del XIV secolo.

La correttezza storica impone comunque di chiarire che, di tutte le amministrazioni locali, solo quelle dei villaggi erano allora realmente esistenti. Quelle dei borghi del castello vennero introdotte (ad eccezione della Pieve Nova) solo in epoca successiva, sotto il governo veneziano.

Le esigenze della coreografia e del gioco hanno però suggerito di prendere una “licenza storica” e di anticipare cronologicamente tali istituzioni in modo che ogni squadra possa essere degnamente rappresentata anche durante la sfilata del corteo.

I costumi sono invece correttissimi e curati fin quasi nei minimi particolari.

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