ATTUALITÀ

Bassano Music Residency 2025

Le relazioni artistiche alla base di nuovi sviluppi sostenibili per le Smart Cities

Per 3 settimane dal 6 al 28 settembre, 10 artisti musicisti di New York saranno ospitati come cittadini temporanei a Villa Angaran San Giuseppe con l’obiettivo di creare connessione con gli artisti e i cittadini della città.

Negli ultimi anni si sente sempre più parlare di smart cities, ossia di città intelligenti che utilizzano le tecnologie digitali per rendere i servizi urbani più efficienti, sostenibili e per migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti e delle imprese. La tecnologia però non è l’unica strada per rendere smart e sostenibili le nostre città: un’altra possibilità è data dalla cultura, all’arte e alla creatività.

Bassano Music Residency è un progetto di ricerca dell’Università di Padova che studia modelli di sviluppo culturale ed economico basati sulla promozione di relazioni di qualità: nello specifico relazioni fra artisti internazionali di grande rilevanza (10 artisti newyorkesi) e 6 artisti locali.

Gli artisti invitati sono compositori e musicisti newyorkesi, fra questi ricordiamo: KJ Denhert cantante, chitarrista e songwriter originaria di Brooklyn, figura di riferimento dell’Urban Folk & Jazz, Adam Armstrong contrabbassista australiano, Nicki Denner pianista, compositrice, didatta e direttrice, Katie Martucci cantante, chitarrista, bassista, compositrice e produttrice, Samoa Wilson chitarrista cantante folk. Artisti dal grande respiro internazionale estremamente entusiasti di essere parte di un progetto che studia le relazioni e vuole diventare format replicabile per il futuro. Per quanto riguarda gli artisti locali ricordiamo: Leonardo Franceschini Chitarrista, compositore e arrangiatore di Bassano del Grappa, Marco Carlesso Batterista e percussionista, Matteo Padoin Contrabbassista vicentino, Francesca Bertazzo Hart Cantante e chitarrista veneta, considerata una delle principali interpreti italiane di scat, Anna Farronato Cantante e pianista, Francesco Bordignon Contrabbassista vicentino.

L’idea è quella di incentivare e di studiare come le relazioni tra artisti possano nascere in questi contesti periferici. Con la pandemia abbiamo visto bloccarsi le relazioni umane per evitare i contagi e ancora oggi possiamo notare una certa ritrosia nel mettersi in contatto con altri “sconosciuti”, il nostro progetto vuole evidenziare come queste invece siano portatrici di benessere e salute.

Bassano Music Residency adotta il modello “Culture Shake” della residenziale come un laboratorio vivente in cui artisti provenienti dall’estero e membri delle comunità locali, (siano essi artisti, cittadini, imprenditori), co-creano nuove espressioni culturali e creative. Il progetto è in sintonia con gli studi sul middleground e sugli ecosistemi culturali-creativi, che evidenziano come la cultura può fungere da motore di sviluppo culturale ed economico locale, a condizione che vi sia alla base una forte partecipazione locale e una discreta aderenza al tessuto culturale pre-esistente. L’idea di partenza è semplice: in aree periferiche in quanto lontane da infrastrutture formali di innovazione e sviluppo come università, conservatori ecc., il ruolo di queste infrastrutture è vicariato dalla densità e dalla qualità delle relazioni informali. Dunque, in aree periferiche è richiesta particolare attenzione alla qualità e allo sviluppo di reti relazionali da parte di amministratori, imprenditori, agenti culturali e chiunque abbia a cuore lo sviluppo della comunità.

Oltre ai 10 artisti, nel progetto è stato coinvolto anche un filmaker americano che avrà il compito di cogliere i momenti salienti del progetto. Sarà interessante capire come la città di Bassano sarà vista da chi vive, opera e lavora in un contesto culturale, sociale molto diverso come quello di New York.

Bassano Music Residency non è un festival e non nasce con un programma prefissato di eventi. Il suo scopo è offrire opportunità di collaborazione tra gli artisti e vari attori del territorio, fra cui:

• gestori di locali e spazi culturali, per concerti o conversazioni pubbliche;
• musicisti, per jam session, laboratori, progetti creativi;
• associazioni e istituzioni, per co-progettare eventi e momenti di approfondimento;
• giornalisti, registi, fotografi, creativi, per raccontare la residenza e le sue storie;
• realtà commerciali e imprenditoriali, per intrecciare cultura, produzione e servizi.

La residenziale vuole essere anche un’occasione per incontrarsi e fare rete, aperta a tutti quelli che credono nella forza delle relazioni e dell’incontro con l’altro come fattori di crescita culturale ed economica.

Questo progetto è stato sviluppato grazie al lavoro del professor Giuseppe Spolaore professore associato del Dipartimento di Filosofia dell'Università di Padova e dalla professoressa Silvia Rita Sedita docente ordinario del Dipartimento di Economia sempre dell’Università di Padova.

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