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Email: l'anello debole della catena

Aldo Benato
Aldo Benato
30 agosto 2022
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Email: l'anello debole della catena
Il termine email, traducibile con “posta elettronica”, ha tre distinti significati, collegati tra loro:

1) può indicare, in generale, il servizio di posta elettronica, sostanzialmente identificabile con caselle postali digitali ospitate nei server di aziende pubbliche o private e attivabili gratuitamente o a pagamento, in base alle caratteristiche che si desidera avere (es: “Il comune ha attivato il servizio di contatto via email”);

2) può indicare, nello specifico, la singola casella postale di una persona (es: “Mi potresti dare la tua email?”);

3) indica, infine, ogni singolo messaggio scambiato attraverso tale servizio (es: “Ho ricevuto la tua email”).

La bizzarra frase: “Ho ricevuto un’email dalla tua email”, pertanto, può correttamente indicare la ricezione di un messaggio di posta elettronica da una specifica casella di posta elettronica.

L’email riveste importanza fondamentale nell’era digitale per cinque motivi:

a) è spesso usata come username in fase di attivazione e accesso a moltissimi servizi, account e prodotti usufruibili attraverso la rete internet;

b) è utilizzata come canale preferenziale per aggiornare, modificare o recuperare le password degli account associati a quell’email (in questo contesto, è lo strumento più utilizzato per rubare gli account attraverso una procedura di cambio password);

c) viene generalmente utilizzata per identificare un utente in più servizi collegati tra loro;

d) è il canale preferenziale di comunicazione a livello lavorativo e, al contempo, lo strumento più utilizzato per gli attacchi informatici (come phishing e ransomware);

e) è, spesso, l’ “aggancio” utilizzato da alcuni servizi in cloud per permettere il totale recupero di tutti i dati associati (ad esempio in caso di cambio di telefono cellulare).

Per l’importanza che riveste, e per evitare che diventi l’anello debole della catena della sicurezza dei nostri dati, è altamente consigliato proteggere in modo forte la possibilità di accesso alla propria email (intesa come casella di posta elettronica). 

Per farlo, suggerisco di utilizzare alcuni modi: 

impostare una password “forte”, ovvero non riconducibile a informazioni personali dell’utente, e preferibilmente lunga e con presenza di caratteri speciali e numeri; 

evitare di utilizzare la stessa password in altri servizi;

aggiornare la password con regolarità (almeno una volta l’anno);

evitare, soprattutto, di condividere la possibilità di accesso a tale casella con altre persone, per quanto affidabili esse siano o sembrino essere.

Da tener presente che, per comodità, tendenzialmente i dispositivi che utilizziamo memorizzano la password di accesso alla nostra casella email per evitarci di doverla ridigitare ogni volta. 

Ciò comporta che l’unica protezione della nostra email nei nostri dispositivi diventa la password di accesso ai dispositivi stessi, unico baluardo di sicurezza in caso di furto o smarrimento degli stessi. 

Abbiate cura di proteggere adeguatamente, pertanto, non solo la vostra casella di posta elettronica, ma anche tutti i dispositivi che utilizzate per accedervi.

Ricordate: la catena della sicurezza è forte quanto il suo anello più debole. E la nostra email, nell’informatica, è quasi sempre l’anello più debole della nostra sicurezza.

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L'autore

Aldo Benato

Aldo Benato è un avvocato specializzato nella gestione e tutela dei dati personali e aziendali e in materia di criminalità informatica. Avvocato presso il Foro di Treviso e Data Protection Officer certificato ai sensi della norma UNI 11697, si occupa da anni di diritto e informatica e ha maturato una consolidata esperienza in materia di privacy & data protection, criminalità informatica e diritto della Rete. Parallelamente, matura una forte esperienza nel settore della formazione per scuole, aziende, professionisti e Forze dell'Ordine. Recentemente ha scritto il libro "Dizionario del Web - La guida per capire" (www.dizionariodelweb.it), uno strumento pensato per aiutare a sfruttare il web e la tecnologia con maggiore consapevolezza.