ATTUALITÀ

Posso permettermi di cambiare le mie idee nel 2023?

Sebastiano Zanolli
Sebastiano Zanolli
27 dicembre 2022
CONDIVIDI:
Posso permettermi di cambiare le mie idee nel 2023?
L’ultimo libro di Adam Grant, “Pensaci ancora” (Egea ed.), esplora un argomento delicato quanto attuale: ripensarci, cambiare idea, rimettere in discussione le nostre opinioni. “Nella vita quotidiana” - scrive Grant - “troppi di noi preferiscono la comodità della convinzione al disagio del dubbio. Ascoltiamo le opinioni che ci fanno sentire bene, invece delle idee che ci costringono a impegnarci in una riflessione. Vediamo la divergenza di opinioni come una minaccia al nostro ego, piuttosto che come un’opportunità per imparare. Ci circondiamo di persone che sono d’accordo con le nostre conclusioni, quando dovremmo gravitare verso coloro che sfidano il nostro processo di pensiero. Il risultato è che le nostre convinzioni diventano fragili molto prima delle nostre ossa”.
Le divergenze di opinioni portano un naturale attrito e sappiamo che la maggior parte dei conflitti in azienda nascono dall’avere idee discordanti o dal non capirsi vicendevolmente.
Ma quanti conflitti invece nascono dal fatto che qualcuno ci ha ripensato e cambiato idea e questo fa sentire le persone “tradite”?
Scrive Grant: “Nutrire qualche dubbio riguardo al nostro insieme di conoscenze e abilità ci induce a scendere dal piedistallo, incoraggiandoci a ricavare spunti e intuizioni dagli altri”.
Molti non scendono o non riescono più a scendere dal piedistallo soprattutto per non far notare e dovere ammettere che la loro statura morale e professionale non è all'altezza delle responsabilità che hanno.
Molti altri per amore proprio e vittime del “Cialdianiano” principio di coerenza e congruenza.
Qualunque sia la causa, in questi tempi avere un po' meno sicumera e qualche dubbio in più su quanto nel giusto siamo, potrebbe rendere le organizzazioni posti più umani e “sostenibilmente” performanti.
La psicologa Elizabeth Krumrei Mancuso afferma che l’apprendimento richiede l’umiltà necessaria a rendersi conto che si ha qualcosa da imparare. Umiltà.
“Ripensare” e permettersi di cambiare idea, anche se vorremmo sempre avere ragione, può essere uno strumento molto utile a noi e agli altri. Spero che queste riflessioni ci permettano di affrontare un nuovo anno con più flessibilità e maggior senso di possibilità. Buon anno nuovo!

Ti piacciono i nostri articoli? Iscriviti alle nostre migliori uscite.

Inserisci un'email valida

Siamo in continua evoluzione con il nostro Occhi Magazine; se hai domande o suggerimenti, non esitare a contattarci!

Seguici su Facebook, Linkedin, Instagram e Twitter.

Condividi:

L'autore

Sebastiano Zanolli

“Fare raggiungere ad individui e squadre i propri obiettivi professionali, mantenendo la propria umanità” è la ricerca e la sfida che Sebastiano Zanolli si è dato negli ultimi 25 anni e che continua ad approfondire. Un caso abbastanza raro di formatore che continua testardamente a lavorare in azienda fondendo la pratica con la teoria. Nato nel 1964, dopo la laurea in Economia presso l’Università Ca’ Foscari, ha maturato esperienze significative in ambito commerciale e marketing, ricoprendo posizioni di responsabilità crescente: ha occupato i ruoli di Product Manager, Brand Manager, Responsabile Vendite, Direttore Generale ed amministratore delegato di brand di abbigliamento in aziende come Adidas e Diesel. Si è occupato di politiche di Employer Branding come consulente di Direzione e presta la sua opera sulle strategie e progetti di Heritage Marketing. È autore di 7 volumi di grande successo: “La grande differenza” (2003), “Una soluzione intelligente” (2005), “Paura a parte” (2006), “Io, società a responsabilità illimitata” (2008), “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis” (2011), “Aveva ragione Popper, tutta la vita è risolvere problemi” (2014), “Risultati solidi in una società liquida” (2017). Tutti i libri sono editi dalla Franco Angeli.