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10 anni di Bassano Città del Dono

Redazione Occhi
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30 settembre 2025
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10 anni di Bassano Città del Dono

Il 10 ottobre presso il Teatro Remondini Un evento per celebrare la cultura della solidarietà e della sostenibilità.
Perché Bassano è città del Dono? Cosa significa donare e perché è importante farlo? Come si sviluppa questa attività nel territorio? Lo abbiamo chiesto a Carla Spitale Dal Din, volontaria attiva nel progetto.

Come è nata la necessità di fondare Bassano Città del Dono?

Bassano Città del dono è nato come coordinamento di tutte le associazioni del territorio che promuovono la cultura del dono (sangue, organi, tessuti e midollo osseo) ADMO, AIDO, Reparto Donatori di Sangue (RDS) Fidas, Avis e Croce Rossa.

L’idea è partita da Giovanni Spitale che coinvolto in prima persona nella ricerca di un donatore di midollo osseo compatibile con se stesso (lui è affetto da una malattia del midollo che potrebbe richiedere il trapianto di midollo ma al momento non è presente un donatore compatibile) nella sua attività sul territorio si rese conto di quanto fosse importante coordinarsi fra le varie associazioni per essere più efficaci.

Il progetto partito con l’amministrazione Poletto e approvato con delibera unanime di tutto il Consiglio comunale riunitosi per l’occasione presso la Città della Speranza, in questi 10 anni ha trovato nelle varie amministrazioni sempre grande appoggio.

Bassano del Grappa è una comunità da sempre molto attiva nel volontariato e nell’associazionismo e quell’idea di coordinamento partita da Giovanni ha trovato fin da subito interesse presso tutte le altre associazioni.

Perché è importante donare?

Ogni donazione è un atto di cittadinanza attiva, che permette di salvare vite umane e di rafforzare quel tessuto relazionale che rende una città viva e solidale. Donare significa offrire una parte di sé per consentire a qualcun altro di continuare a vivere, coltivando i propri sogni e speranze. Le donazioni anatomiche, infatti, non solo rispondono alla carenza di sangue, organi e tessuti, ma sono anche un modo per riportare nella quotidianità il senso di responsabilità, gratuità e connessione umana.

Le donazioni anatomiche sono il pilastro portante della trapiantologia, ovvero una indispensabile risorsa per il trattamento di condizioni di salute gravi. Inoltre per il modo in cui sono disciplinate dalla legge italiana (anonime, volontarie, libere e gratuite) sono un modo pratico di vivere in prima persona il significato più autentico del termine “solidarietà”.

Perché occorre promuovere la cultura del dono?

Donare qualcosa di noi agli altri, ad altri di cui non si sa nulla se non che sono persone come noi; sapere che qualcosa che noi abbiamo donato o doneremo permette ad una persona - una persona qualunque, di cui non sapremo mai l’identità - di continuare la sua esistenza, di poter coltivare i suoi sogni. Se accettiamo il fatto che le città sono in primo luogo reticoli di relazioni umane - non solo edifici e strade - allora le donazioni anatomiche sono uno dei modi più alti per praticare il significato di “buona cittadinanza”.

Proporre e diffondere la donazione non è solo un sistema efficace per porre un freno alle centinaia di morti causate dalla carenza di donatori di sangue, organi e tessuti, ma è anche un modo semplice di riportare nelle nostre vite e in quelle di chi ci sta attorno quel senso di gratuità, di responsabilità, di connessione.

Quali sono le necessità maggiori che emergono nel territorio?

La comunicazione capillare è fondamentale, ed è necessario fare di più in questo senso. I giovani devono essere informati in modo corretto per diventare cittadini attivi, attenti agli altri e consapevoli della forza della mutualità.

Il nostro coordinamento necessità di occasioni di incontro soprattutto con le fasce più giovani per questo sarebbe importante poter sviluppare anche delle attività con le società sportive.

Quali sono le difficoltà maggiori nella vostra attività di sensibilizzazione?

Il volontariato in generale deve affrontare il problema del ricambio generazionale. I volontari donano il loro tempo per creare consapevolezza fra i ragazzi giovani ma ci rendiamo conto che per per essere più efficaci dobbiamo usare la tecnologia e su questo punto siamo in difficoltà. Sarebbe bello avere con noi dei ragazzi come parte attiva.

Con il CSV (Centro di servizi per il Volontariato) stiamo organizzando a tal proposito un corso di formazione dedicato proprio alla comunicazione con i giovani.

Quali sono le attività svolte negli anni?

Con i rappresentanti di tutte le associazioni, il coordinamento Bassano Città del dono(ADMO per il midollo osseo, AIDO per la donazione degli organi e RDS, Fidas, Avis e Croce Rossa) organizza decine di incontri presso le scuole, su circa 1700 alunni incontrati circa 300 richiedono di essere iscritti come donatori di sangue, potenziali donatori di midollo osseo e donatori di organi. Ma questi numeri non sono sufficienti, basti pensare che per quanto riguarda i trapianti di midollo osseo a fronte di una richiesta di circa 2.000 casi l’anno solo 1.000 malati trovano un donatore compatibile … e se fra quei 1.000 sfortunati ci fosse un nostro fratello, o un nostro amico?

Tipizzarsi è veramente semplice .. basta poco.

Il progetto Città del Dono si è estesa oltre Bassano del Grappa?

Ad oggi ci sono ben 12 Città del Dono sparse in Italia. Il nostro progetto ideato e sviluppato a Bassano del Grappa è stato ripreso in altre città dove le varie associazioni di donatori hanno deciso di intraprendere la strada della collaborazione fra di loro e di coordinamento con il Comune e l’azienda sanitaria di competenza. Siamo tutti molto orgogliosi di aver dato il via a questa “contaminazione” virtuosa anche questo è essere cittadini attivi.

Che evento è stato organizzato per il 10 ottobre?

Come ogni anno ad ottobre vogliamo festeggiare Bassano Città del dono attraverso uno spettacolo ad ingresso libero con offerta responsabile. L’intrattenimento musicale è affidato a Werevolution che nel panorama corale presenta brani che normalmente non vengono eseguiti in coro. Parliamo infatti non solo di musica Gospel contemporaneo e pop, ma anche di rock, funky, dance e punk. L’organico è composto da 25 cantanti e cinque musicisti, che singolarmente si sono esibiti in live o in televisione con artisti del calibro di Lucio Dalla, Dolcenera, Patty Pravo, Alexia, Matia Bazar.

Le voci non sono un semplice coro, ma singoli strumenti musicali vocali che, ognuno con il proprio microfono, crea arrangiamenti a volte quasi orchestrali, altre elettronici.

È consigliata la prenotazione tramite mail a [email protected] oppure tramite cellulare (anche whatsapp) al 347 34 34 277.


Le associazioni di Bassano Città del Dono:

Logo ADMO - Associazione Donatori Midollo Osseo

ADMO

Logo Croce Rossa Italiana, Comitato di Bassano del Grappa. Attorno al logo è scritto: Convenzione di Ginevra 22 agosto 1864

Croce Rossa Italiana

Logo aido

aido

Logo Fidas Vicenza per il gruppo di Bassano del Grappa. Associazione Donatori di Sangue

Fidas Vicenza

Logo AVIS per il comune di Bassano del Grappa. Associazione Volontari Italiani Sangue.

AVIS

Logo R.D.S. - Reparto Donatori di Sangue Monte Grappa. Nel logo è presente un cappello di alpino e nello sfondo una bandiera italiana.

R.D.S.

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