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Lucia Zanettin e "Malacarne"

Francesco Bettin
Francesco Bettin
29 agosto 2022
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Lucia Zanettin e "Malacarne"

Il film si sta girando in questi giorni in alta quota. E’ stato presentato durante la Mostra di Venezia allo Spazio Regione Veneto dell’Hotel Excelsior lo scorso 3 settembre



La regista vicentina Lucia Zanettin (ma di stanza fissa, e di casa ormai, in montagna) tornerà sugli schermi dei cinema nella prossima primavera con il suo nuovo lavoro che si sta terminando di girare in questi giorni in Val di Fumo, nelle Alpi Giudicarie, nella Valle del Vanoi, tra le rocce scure della catena del Lagorai, e nella frazione di Mel nel Comune di Borgo Valbelluna, e che s’intitola “Malacarne”. Un film ambientato in montagna, luogo appunto molto consono alla regista, che lì trova una certa sua ispirazione. “Malacarne” è interpretato da Piergiorgio Piccoli, Samuele Ferri, Sofia Vigliar (vista già in alcuni film di Nanni Moretti), Anna Zago e Fabio Barone, ed è un progetto che gode del finanziamento della Cineteca Centrale CAI – The Film Library of the Italian Alpin Club, che ne ha già acquistato i diritti non commerciali, ed inoltre i Comuni di Valdaone, Canal San Bovo e Borgo Valbelluna hanno già concesso il patrocinio all’opera. Un’opera cinematografica sicuramente molto interessante, di cui si sa poco se non che è la montagna ancora una volta a essere protagonista, con le persone attratte da essa e dal suo isolamento. I legami che s’intrecciano tra loro alimentano un clima di sospetto reciproco, acuito dall’ambiente in cui essi si trovano. Il desiderio e la paura profonda di percorrere sentieri inaccessibili li conduce al colpo di scena finale, dove si comprende la vera essenza delle cose. Questo è il quarto lavoro della regista, dopo “Il Fronte di Fronte”, “Le stelle di Celi” e ”La Val che Urla”, ed è una pellicola che entra di diritto nel genere thriller, dove una certe suspence propone una visione sospesa e accattivante della storia raccontata, con i superbi paesaggi d’alta montagna a far da cornice. Il progetto è stato presentato negli spazi della Regione Veneto, alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2021 alla presenza della stessa Zanettin e dell’attore Samuele Ferri, che hanno illustrato come si sarebbe andato a sviluppare il lavoro ( e il personaggio di quest’ultimo) sempre rimanendo nel top secret come si deve fare in questi casi. Nel frattempo le riprese sono in pieno svolgimento, si sta andando verso la fine della realizzazione. La Produzione indipendente è della LilLLa Film, della stessa regista e del marito Davide Casadio, che ha l’ obiettivo di realizzare e produrre lavori cinematografici da distribuire a livello nazionale e internazionale. Di questo nuovo progetto di Lucia Zanettin ci occuperemo ancora più avanti, in quanto riteniamo fondamentale supportare iniziative culturali importanti e di rilievo, e sappiamo l’amore della regista, la passione con cui realizza le sue opere cinematografiche. La stessa, sempre con la LiLLa Film, che consigliamo di tener d’occhio per la vivacità delle sue realizzazioni, realizza inoltre documentari a livello professionale, con una particolare attenzione ed esperienza nell’ambito antropologico, naturalistico e wildlife, sviluppate attraverso numerose spedizioni internazionali, documentari già trasmessi da numerose emittenti televisive nazionali. Il titolo del nuovo film richiama le famose “Buse di Malacarne”, ben oltre i 2000 metri di altitudine, sopra la Val di Primiero, in Trentino, dove i personaggi si muovono in un ambiente incontaminato e particolarmente suggestivo, con le riprese effettuate tra i 1800 e i 200 metri di altitudine. Come detto, al centro del film è la montagna la protagonista, con una storia tutta da seguire che porterà lo spettatore dentro a delle dinamiche noir che si sviluppano attorno alla ricerca di un figlio scomparso. “Durante il lockdown  ho scritto molto, e ho pensato a questa storia – dice la regista Zanettin. – “Mi immaginavo già in alta montagna a girare, in quel territorio inviolato e misterioso.  E’ la storia di un ragazzo in preda alla sua sete di avventure e in dissidio col padre, che decide di salire in alta quota, e da lì non tornerà più. Comincia così la ricerca dello stesso genitore. E’ un film drammatico e pieno di mistero perché nelle terre alte non si sa mai cosa succede”. Samuele Ferri è uno degli attori della pellicola, che della stessa, e del suo personaggio, dice: “Di questo film credo che la cifra essenziale sia duplice, da un lato la solitudine e dall’altro l’isolamento, che un po’ tutti vivono. Il mio personaggio cerca un senso della propria esistenza perché si sente oppresso dal mondo in cui vive. E’ una bella sfida ovviamente per un attore indossare i panni di qualcun altro ma lo è soprattutto quella di spogliarsi dei propri”.  L’invito di Lucia Zanettin e di tutta la troupe è diretto e accogliente: “Vi aspettiamo tutti al cinema quando il film uscirà. Faremo anche delle serate dove saremo presenti alle proiezioni. Veniteci a trovare”. Non ci resta che attendere, e sostenere con forza e piacere un progetto di cinema indipendente come questo, che racchiude passione, amore per il cinema e tanto impegno. Più informazioni, e teaser del film sul sito della LiLLa Film:
www.lillafilm.com.

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L'autore

Francesco Bettin

Francesco Bettin si occupa di teatro, cinema, poesia, libri, eventi vicini e lontani, personaggi e interviste. Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso articoli e interviste a scrittori, giornalisti, attori e artisti.