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Nessuno ti deve nulla, ma qualcuno sceglie di esserci.

Sebastiano Zanolli
Sebastiano Zanolli
27 giugno 2025
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Nessuno ti deve nulla, ma qualcuno sceglie di esserci.
Mi sono sempre chiesto se chi vive nella solitudine vera, quella che spezza il fiato e si attacca alle ossa, lo faccia perché sente che non ha nessuno che si preoccupa per lui. E so che a volte anch’io sono stato salvato solo da un pensiero: sapere che, senza che io chiedessi nulla, c’era qualcuno che faceva il tifo per me.
C’è una potenza incredibile nel sentirsi amati, nel sapere che qualcuno è disposto a dedicarti un pensiero, a preoccuparsi sinceramente per te.
È un segnale che dice: Tu conti per me. E questo può fare la grande differenza, anche nelle giornate più difficili.
Ma c’è un altro lato, quello che spesso ignoriamo. Quello che ci sussurra che, forse, non siamo così centrali nelle vite altrui come pensiamo. 
Tendiamo a immaginare che gli altri ci osservino, ci giudichino, e siano costantemente preoccupati per noi. 
In realtà, la maggior parte delle persone è immersa nelle proprie lotte, nei propri impegni e nelle proprie paure.
Questa convinzione, che ci spinge a credere di avere un diritto automatico all’amore o alla preoccupazione degli altri, è un inganno sottile e insidioso. 
Pretendere attenzione, aspettarci che gli altri siano sempre lì per noi, ci conduce inevitabilmente a delusioni amare. Nessuno ci deve niente per definizione, e nessuno è obbligato a preoccuparsi per noi solo perché esistiamo.
Eppure, proprio nella libertà dell’amore risiede la sua forza.
Quando qualcuno sceglie di preoccuparsi per noi, senza obblighi, senza pretese, quello è il momento in cui capiamo davvero cosa significhi essere amati.  È una grazia, non un diritto. E questa grazia illumina il nostro cammino come poche altre cose nella vita.
Non è un invito al sentimentalismo il mio, non credo di potermelo permettere, ma a una riflessione: Come posso meritare quella preoccupazione? Come posso, a mia volta, offrirla agli altri senza aspettative di ritorno? 
Perché se vogliamo ricevere, dobbiamo anche dare.
Essere amati è una fortuna, ma amare è una scelta.
Siamo creature fragili e bisognose, sì. Ma siamo anche capaci di grande generosità. 
Non siamo il centro dell’universo, e questo ci libera da una pressione inutile: non abbiamo bisogno di esserlo.  A volte basta un gesto, un pensiero, una parola per dire a qualcuno:  “Per te ci sono”.
Quindi, mentre il mondo gira e ognuno si preoccupa delle proprie cose, non dimentico di scegliere, quando posso, di preoccuparmi per qualcuno. 
È il regalo più grande che possa fare, e forse il più grande che possa ricevere.

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L'autore

Sebastiano Zanolli

“Fare raggiungere ad individui e squadre i propri obiettivi professionali, mantenendo la propria umanità” è la ricerca e la sfida che Sebastiano Zanolli si è dato negli ultimi 25 anni e che continua ad approfondire. Un caso abbastanza raro di formatore che continua testardamente a lavorare in azienda fondendo la pratica con la teoria. Nato nel 1964, dopo la laurea in Economia presso l’Università Ca’ Foscari, ha maturato esperienze significative in ambito commerciale e marketing, ricoprendo posizioni di responsabilità crescente: ha occupato i ruoli di Product Manager, Brand Manager, Responsabile Vendite, Direttore Generale ed amministratore delegato di brand di abbigliamento in aziende come Adidas e Diesel. Si è occupato di politiche di Employer Branding come consulente di Direzione e presta la sua opera sulle strategie e progetti di Heritage Marketing. È autore di 7 volumi di grande successo: “La grande differenza” (2003), “Una soluzione intelligente” (2005), “Paura a parte” (2006), “Io, società a responsabilità illimitata” (2008), “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis” (2011), “Aveva ragione Popper, tutta la vita è risolvere problemi” (2014), “Risultati solidi in una società liquida” (2017). Tutti i libri sono editi dalla Franco Angeli.