Jaques Prevért - Esseri Di-Versi
Andrea Marchioro
29 dicembre 2025“Me ne frego totalmente di quale sia il ruolo del poeta, mi hanno chiamato poeta, ma io ho scritto così, sono un artigiano, ho scritto per far piacere a molti e infastidire altri, e va bene!” dichiarò in un’intervista alla radio Jacques Prévert. L’autore forse più popolare dal Novecento ad oggi in Francia; della scuola diceva di amare solo il suono della campanella.
Non era solo un poeta e scrittore, ma un artista eclettico e completo, scrisse importanti pièce di teatro e sceneggiature cinematografiche, ancora oggi ricordate come capolavori dell’arte moderna; si schierò sempre a favore degli ultimi, era un difensore dei diritti delle minoranze e dei più deboli, un libertario, un pacifista convinto.
Jaques Prevért era nato nel 1900 a Neuilly-sur-Seine, nella banlieue parigina, da una madre che di mestiere costruiva sacchi di patate, e da un padre un po’ fuori dagli schemi.
Uno dei mestieri di quest’ultimo era fare visita ai poveri della città, per vedere se “meritavano” di ricevere degli aiuti, e nelle visite portava con sé il figlio Jacques, che conobbe così le condizioni dei quartieri più miserabili di Parigi, sviluppando una sensibilità particolare per i più sfortunati. Il padre lo portava anche a teatro, di cui era un assiduo frequentatore; e lì che Jacques forgiò il suo gusto per gli spettacoli, per la fantasia, il fiabesco e il senso dell’umorismo temi spesso ricorrenti nelle sue opere.
Tornato a Parigi dopo aver prestato servizio militare, pur contro il suo volere, si unì a André Breton ed al movimento surrealista, all’epoca in pieno fervore, che però abbandonò nel 1929 in contrasto con Breton stesso e perché più interessato a ciò che il movimento faceva per le strade e nei teatri che al suo aspetto strettamente letterario.
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1946, i testi di Prévert, che fino a quel momento erano stati pubblicati singolarmente su alcune riviste, vennero riuniti, in un libro: Paroles con 95 componimenti.
Paroles raccolse da subito un successo di pubblico strepitoso, vendendo cinquemila esemplari in una settimana e venticinquemila in un anno.
Lo stile di Prévert è caratterizzato da versi semplici, evocativi, dalla lunghezza variabile, mescolano prosa e poesia al fine di muovere una critica sociale contrapponendo alle ingiustizie e allo sfruttamento la gioia di vivere, l’amore e la libertà creatrice. Si tratta di una scrittura dalle atmosfere disincantate e surreali, ma dotata anche di una forte densità e gravità nei temi trattati.
Una delle poesie più conosciute è certamente “Les enfants qui s’aiment” che affronta la scoperta del primo amore.
Morì nel 1977 a Parigi all’età di 77 anni.
I Ragazzi che si amano
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito.
Ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
E c’è soltanto la loro ombra che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti,
La loro rabbia, il loro disprezzo, le loro risate e la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.
Tratto da “Poesie d’amore” Guanda Poesia 2017.
Letture consigliate: Poesie, Guanda 2017 Poesie d’amore, Guanda 2017, Paroles versione in lingua inglese, Gallimard Edizioni, La Pioggia e il bel Tempo, Guanda 2019
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