Quando leggere... ti mette le ali! - novembre 2025
Anna Bertoncello di Palazzo Roberti
29 ottobre 2025Recensioni a cura di Vittorio Campana
Libreria Palazzo Roberti, Bassano del Grappa
Lo sbilico
Autore: Alcide Pierantozzi
- Editore: Einaudi
- Argomento: Lettori curiosi
- Prezzo: € 19,50
Sbilico, squilibrio, senso di instabilità e caos mentale. Con una storia umana, tanto umana, Alcide Pierantozzi ti prende per mano e ti conduce sull’orlo del suo precipizio. Il peso delle giornate, i fragili rapporti con chi gli sta accanto, un padre che non lo vede, una madre che lo cura, le medicine, la voglia di farla finita. Ogni frase è un dono un peso silenzioso che ti strattona e ti costringe a guardare dove non vorresti.
Anna Bertoncello
«Il problema era che io aspettavo i corvi, e invece arrivavano i pensieri».
Alcide ha quarant’anni, a volte dorme ancora con sua madre, prende sette pasticche al giorno (cinque la mattina e due dopo cena), ed è considerato «un paziente lucido, vigile, collaborativo, dall’eloquio fluido». È un essere umano «difettoso» tra i tanti, ma i suoi difetti stanno tutti dentro quattro pagine di diagnosi controfirmate da uno dei piú famosi psichiatri italiani: «disturbo bipolare», «spettro dell’autismo», «dissociazione dell’io», «antipsicotici», «pensieri di mancata autoconservazione»… Dal suo esilio in una cittadina dell’Abruzzo, dove ogni cosa sembra da sempre uguale a sé stessa, Alcide ci racconta il tempo melmoso delle sue giornate. Le ore in spiaggia, o a sfinirsi in palestra, dove va per riguadagnare in muscoli quello che ha perso in lucidità mentale. Soprattutto ci racconta – con tutta la chimica che ha in testa – cosa accade quando l’equilibrio psichico s’incrina: l’innesco della paranoia, la percezione che si sdoppia, il modo in cui il tempo fermo di un’attesa non è mai davvero fermo, perché è lí che arrivano i pensieri. Nel suo resoconto si alternano momenti di un prima a Milano, la città che da sola sembrava poterlo tenere in vita, e di un prima ancora, un’infanzia in cui tutto faceva già troppo male ma a salvarlo c’erano la nonna, la bicicletta, tutto uno zoo di animaletti di campagna. Nel presente, invece, c’è la vita con sua madre, che è insieme origine, scandaglio e unico argine possibile delle sue psicosi. E poi c’è l’ossessione per le parole: la ricerca quotidiana in biblioteca, nei dizionari, nei libri, dei termini esatti, che sappiano ridurre l’irriducibile, nominare l’innominabile. Questa è la storia di uno sperdimento, una storia che possiede il dono e la condanna di saper parlare davvero a chiunque. A chiunque, almeno una volta, non si sia riconosciuto nel proprio riflesso allo specchio; a chiunque abbia sentito la realtà passargli accanto come un vento laterale; a chiunque abbia messo in dubbio la fondatezza dei propri pensieri e dei propri desideri. Sono pagine brucianti, che Alcide Pierantozzi ha scritto come se il suo corpo fosse un sismografo, registrando il disagio psichico nella sua forma piú pura, descrivendo la violenza – poetica e brutale – di una mente smarrita che cerca di trovare una stabilità impossibile, ma che sempre, sempre, prova a salvarsi. Lo sbilico dà voce a un bisogno collettivo fortissimo: quello di nominare con precisione il malessere psicologico, l’alienazione, la medicalizzazione e la solitudine. Un’impresa che può fare soltanto la grande letteratura. «Noi matti non abbiamo solo il diritto di essere soccorsi dai sani, ma anche il dovere di inceppare ogni giorno il mondo per metterlo in discussione ai loro occhi».
Alcide Pierantozzi è nato nel 1985 e vive a Colonnella, in Abruzzo. Ha esordito a ventun anni con il romanzo Uno in diviso (Hacca 2006, Bompiani 2022), a cui sono seguiti L’uomo e il suo amore (Rizzoli 2008), Ivan il terribile (Rizzoli 2012), Tutte le strade portano a noi (Laterza 2015) e L’inconveniente di essere amati (Bompiani 2020). Per Einaudi ha pubblicato Lo sbilico (2025).
Tanta ancora vita
Autore: Viola Ardone
- Editore: Einaudi
- Argomento: Lettori curiosi
- Prezzo: € 19,00
Sempre una garanzia i libri di Viola Ardone, in quest’ultimo ci racconta della guerra, della depressione che ti lascia impotente, di lutto e di paura, e poi di tanta forza e capacità nel rialzarsi. Di come l’amore e la cura dell’altro possano restituire tanta e ancora vita. I protagonisti si ritrovano in un momento particolare delle loro esistenze, si riconoscono e diventano famiglia. Estremamente attuale e storicamente vicino a noi, è un libro che emoziona nel profondo.
Anna Bertoncello
Kostya ha dieci anni quando si mette in viaggio per arrivare dalla nonna Irina, domestica a Napoli. Nello zaino, la foto di una madre mai conosciuta e un indirizzo. Suo padre è al fronte per difendere l’Ucraina appena invasa. Tra soldati che cercano di bloccarlo al confine e sconosciute che gli dànno una mano, il bambino riesce ad arrivare. Vita, la signora per cui la nonna lavora, lo scopre addormentato sullo zerbino. Quattro anni fa lei ha perso suo figlio e ora passa le giornate da sola, o con Irina, che ha letto Dante e parla italiano come un poeta del Duecento. Il piccolo ospite inatteso la costringe di nuovo in quel ruolo che il destino le ha tolto. Poi, quando il padre di Kostya è dato per disperso, Irina torna nel suo Paese a cercarlo. D’impulso, Vita decide di raggiungerla, per aiutarla. Tentare di salvare un altro, del resto, è l’unico modo per salvare noi stessi.
Viola Ardone ha pubblicato per Einaudi i best seller Il treno dei bambini (2019), da cui è stato tratto l’acclamato film omonimo di Cristina Comencini, Oliva Denaro (2021), da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale di successo, Grande meraviglia (2023) e Tanta ancora Vita (2025). Collabora con «la Repubblica» e «La Stampa». È tradotta in tutto il mondo.
L'autore
È un grande piacere per me accogliervi sorridente quando entrate in libreria, e potervi aiutare nel trovare quello che cercate. Lavorare con i libri è il mestiere che svolgo da una vita, è una continua avventura che nel corso degli anni mi ha regalato enormi soddisfazioni. Ho sempre considerato un privilegio vivere ogni giorno circondata dai libri e un’altra cosa che mi appassiona è il quotidiano socializzare con una grande varietà di persone provenienti da ogni dove. Amo soprattutto i libri illustrati per bambini e i romanzi ricchi di umanità, la loro lettura mi fa sentire una persona diversa e migliore. Auguro anche a voi la stessa sensazione. Buon libro a tutti!